Avevo quasi timore di uscire stamattina.
Paventavo l'umidità opprimente, il caldo afoso, la spossatezza tipica di quando il ciclo arriva e avresti solo voglia di sdraiarti al buio con gli occhi chiusi.
E invece poco dopo le 6 mi sono alzata, ho fatto colazione, fatto entrare in casa quella prima docile brezza. E appena un'ora più tardi ero in strada con le mie scarpe da ginnastica rosse, le gambe ancora troppo bianche, la musica alle orecchie.
Sono passata a trovare Alessandra che sarà assente per due settimane. Aveva gli occhi azzurri illuminati dalla prospettiva del viaggio, della fuga, del divertimento, del riposo. Sorrideva ancor più spesso del solito e abbiamo preso in giro il biondino ricordandogli continuamente che dovrà svegliarsi lui all'alba. Ne era tutt'altro che entusiasta e allora rideva molto meno di noi.
Il caffè era buono, lei ormai conosce le mie abitudini così bene da poterlo fare ad occhi chiusi. Mi sono seduta appena un attimo, poi sono ripartita.
E non c'era quel caldo opprimente che mi aspettavo, neppure la consueta tremenda umidità dell'estate. Il mare era di un azzurro incredibilmente vivo e le spiagge andavano già riempiendosi. Un venticello fresco mi accarezzava i riccioli e le spalle nude. Ho camminato a lungo, quasi non me ne rendevo conto, le gambe procedevano da sole ed io ero solo una spettatrice presente quel tanto che basta.
Al ritorno sono passata da Mario ed il figlio, ho bevuto un secondo caffè sapendo che sarebbe stato anche l'ultimo della giornata. Allora l'ho assaporato più a fondo, osservando il mare, le assi di legno bianco e azzurro, gli ombrelloni aperti e quelli chiusi, il viavai di spiaggini a tener tutto in ordine.
E loro due, amici nuovi che mi sembra di conoscere da una vita, a prendersi cura di me come di una cosa preziosa. Com'è che non vi ho conosciuto lo scorso anno? venivo spesso qui. Ho chiesto al padre. E lui mi ha risposto che le cose, nella vita, succedono quando devono capitare. Nel momento giusto.
Mi hanno regalato una bottiglietta d'acqua fresca per il ritorno, ancora una volta non hanno voluto che la pagassi.
Quando vieni cercaci sempre, non te ne andare mai senza passare a salutarci. Mi ha detto. E lo farò, eccome se lo farò.