lunedì 23 ottobre 2023

La Grande Casa

 


Erano anni che volevo entrare in quella grande casa.
Mi attirava a sé con un'inspiegabile forza. Una curiosità scaturita dalla fascinazione di elementi che, messi insieme, stimolavano la mia fantasia. 
Le persiane rosse un po' scrostate. L'ingresso ombroso. Il porticato con la bouganvillea. L'ampio giardino pieno di piante. Le sedie in ferro battuto. Quelle finestre sempre spalancate sulle quali talvolta si addormentava un gatto bianco e nero. Il sole e l'ombra sapientemente dosati. Un cancello in legno che doveva aver visto giorni migliori. 

Sono entrata da lì ieri, poco dopo il mezzogiorno. E finalmente quel luogo incantato si è aperto a me come in una fiaba. I cani son venuti ad annusarmi e devo essergli piaciuta perché poi mi son rimasti accanto a lungo. Di loro conserverò qualche foto e ricordi meravigliosi. Gli occhi color miele di Indie. Lo sguardo da pesce di Isotta. La pancia rosata di Thea. Ma soprattutto la dolcezza dello sguardo di Caio. Immenso, più pesante di me. E così dolce da suscitare una tenerezza infinita, la voglia di stringergli il grosso collo e lasciarsi consolare per tutte le brutture del mondo. 
Quando stamattina mi sono svegliata sola nel mio letto ho pensato a lui. Ho provato nostalgia.
Io che ho sempre amato solo gatti, ho desiderato avere accanto a me il cane più grosso che abbia mai visto. E semplicemente lasciarmi proteggere.

E' stato un pranzo allegro, colorito, informale.
Un sole cocente ci ha arrossato la faccia mentre sostavamo accanto al grosso tavolo. I cani scorazzavano intorno a noi tenendoci una paciosa compagnia ed io avrei potuto guardarli per ore senza stancarmi mai. Soprattutto mi è piaciuto stare con questi ragazzi che ci hanno invitato. Si sono preoccupati per me, per invogliarmi a mangiare hanno adattato il menu degli altri alle mie esigenze e per tutto il tempo il clima è stato festoso e familiare.
Forse, dopotutto, in questa splendida dimora entrerò ancora. Ma al momento son felice di aver realizzato questo piccolo grande sogno che mi portavo dietro da anni.

lunedì 16 ottobre 2023

Sotto Le Scarpette Rosse

 

Erano mesi che non vedevo la pioggia.
Dopo tanta calura era diventata solo un lontano ricordo, di quelli che non ti toccano più, ai quali ripensi ogni tanto, distrattamente, ma che non ti fanno più né bene né male.
Allora quando il cielo si è oscurato e ne ho sentito distintamente il rumore, sono uscita fuori ad osservarla cadere. Volevo capire se ne provassi ancora avversione, o se nel tempo c'avessi fatto pace.

Però siamo rimaste le stesse, la pioggia ed io.
Lei che cade copiosa impiastrando di nero le strade. Io che arriccio il naso, ne inalo il piacevole aroma, ma poi torno a sognare il sole che è indissolubile parte di me.

E' stato un week end... colorato.
Di una focaccia troppo buona e bella da mangiare.
Di zucche da diciotto chili.
Di foglie secche scrocchiolanti sotto le mie scarpette rosse.
Di un cielo incredibile che al tramonto m'ha fatto vibrare come la corda di un violino.
Di sentimenti potenti che m'hanno squarciato il petto, che prima me l'hanno aperto in due, poi me l'hanno ricucito un po'. E adesso vado di Connettivina perché son piena di cicatrici e forse non ne posso più.

giovedì 12 ottobre 2023

Altalene



Il tuo è un cuore vivo, mi dico.
Se non lo fosse, non lo sentiresti pompare il sangue così intensamente.
Non lo sentiresti sanguinare. Provare dolore. Sentirsi infelice e poi di nuovo allegro e poi ancora questa tristezza che non vuoi.
Forse la vita è un saliscendi, forse è fatta davvero di altalene che si innalzano e poi ricadono pesantemente a terra e poi eccole di nuovo librarsi in aria. Mi do la spinta con le gambe, poi freno, poi di nuovo una spinta e poi chissà che succederebbe se lasciassi la presa, se smettessi di reggere queste catene con le dita, se la piantassi di voler restare con il sedere sul sedile.
Ci vuole coraggio per fare questo.
Ci vuole coraggio e forse anche un po' di avventatezza. 
Di non saper che pesci prendere, di attimi incerti in cui guardi a destra e a sinistra o è forse avanti che devi procedere?
Qual è la via migliore, quella che ti preserverà?
Forse non c'è una via che ti possa davvero tenere al sicuro. Forse nulla è mai destinato a rimanere com'è.
E tutto in fondo è già cambiato, io stessa non sono che un'evoluzione del canovaccio che ero un tempo.
Una sceneggiatura che prende forma giorno per giorno, che a tratti non capisco, che in certi momenti mi lascia senza fiato.
E ora è uno di quelli. 
Apnea, smarrimento, tachicardia. E questo cuore che balla, salta, si prende gioco di me.
Ma tutto sommato resta vivo e mi insegna che certe paure non uccidono, però vanno affrontate.

sabato 7 ottobre 2023

Autunno?



C'è questo autunno strano, che in realtà è ancora estate.
Con il sole forte, il caldo umido, la nebbia al mattino, il fresco notturno.
I colori di ottobre che timidi vengon fuori piano piano, quasi vergognandosi di germogliare da un giorno all'altro senza che prima se ne sia scesa un po' di pioggia.
Tutto sommato a me piace, pur riconoscendone i disagi e la stranezza.
Prendo quello che viene, soprattutto godo del bel tempo come se potesse abbandonarmi da un momento all'altro.

Son giorni stanchi, zeppi di cose da fare, che poi in fondo è la prassi. It's my life.
Forse un po' ci si affeziona anche a certi ritmi, persino ai suoi disturbi, a certi malesseri che generano. Alle gambe stanche, agli occhi che si chiudono presto alla sera, all'umore che cambia insieme al vento. Forse una vita più tranquilla non la so vivere, non la voglio, mi sembrerebbe di sprecarla. Di star lì a sciupare le ore, vedendole chiudersi su sé stesse come i boccioli di belledinotte al tramontar del sole.
E allora mi scaravento sui miei giorni come se dovessi acchiapparli con foga, come se stessero per sfuggirmi, come se non potessi mai rimandare a domani ciò che posso fare oggi. Anche a costo di restarne schiacciata.


Vivete la vita fino in fondo,
prendetela di petto,
non lasciatevi sfuggire nulla.
(John Fante)