lunedì 26 febbraio 2024

Sui Prati



Un cielo grigio che minaccia pioggia. Un vento aguzzo che falcia le facce.
Ripenso appena a ieri, alle margherite sotto i miei piedi, ad un prato verde che invogliava a correre, a nuvole di ovatta che decoravano il cielo.
Alle risa di mio fratello, ai dolci che abbiamo assaporato insieme, alle piante di mimosa lungo le strade, alla lunga camminata dopo pranzo su per salite e poi per discese che conosciamo come le nostre tasche.
Ho raccolto violette selvatiche che ho poi regalato a mia madre.
Le ho lavato i capelli come faceva lei con me quando ero appena una bambina.
Ricordo che imparai a lavarmeli da sola un giorno che non le andava di farlo. Non volevo aspettare i suoi comodi e allora feci da me. Magari non venne subito un buon lavoro, forse asciugai chiome dove c'erano ancora pezzi di shampoo che non s'era sciolto, tuttavia presi quello spazio per me e da allora non me li toccò più. Ieri l'ho fatto io con lei, per la prima volta, provando un senso di tenerezza che non mi aspettavo.
I nostri genitori invecchiano, ce ne dobbiamo occupare di più.
La distanza, da parte mia, è un ostacolo di un certo peso. Ma quando siamo insieme, quando passiamo quelle poche ore dentro le stesse stanze, li vedo rifiorire come rose a cui viene finalmente offerto da bere. 
Quando riparto e me ne torno a casa, in mezzo al traffico di un'autostrada e poi di un raccordo pieno di autovetture di ogni tipo, osservo l'asfalto e rivivo col pensiero ogni secondo, ogni parola, ogni profumo.
Conscia, in ogni caso, che in quel mondo che m'apparteneva fino a una decina di anni fa, ad oggi non tornerei. 

venerdì 23 febbraio 2024

Linea Gialla

 

Un foglio bianco, asettico, completamente sterile.
Le dita di due mani che strimpellano sulla tastiera come se i tasti fossero le corde di una chitarra.
Fare questo è stato spesso un rifugio, una dimora, un nido.
Un attimo per fermare il tempo ed ascoltarmi, sentirmi veramente, andare a fondo. 
Chiudere fuori il mondo esterno ed osservare il mio.
Piccolo, insignificante, banale quanto si vuole...ma mio. Mio davvero.

Da qualche tempo riesco a farlo molto meno, forse ora i miei rifugi sono altrove, presso stazioni che non prevedano la stesura di pagine di tutto e di niente. 
Certe banchine per treni in cui fare attenzione a non oltrepassare la linea gialla. Perché se solo ci provi rischi di venire travolta e non rialzarti più. 

Eppure questo angolino torna sempre a mancarmi. Mi manca la scrittura stessa, perché quando ne hai trovato giovamento per una vita intera, non te la scordi mica da un giorno all'altro. E allora ritorno per poi lasciarmi risucchiare nuovamente dai meandri pieni ma talvolta inconsistenti della mia esistenza. E dunque rieccomi ancora, in un giro infinito che sembra un passo di danza. Avanti e indietro, su e giù. 
Certa che, almeno qui, non mi accadrà nulla di male. Che non farò danni nella vita degli altri e non stuprero' la mia.
Che qui non posso cadere o peccare o sbagliare. E che scrivendo non s'è mai bruciato nessuno. 

domenica 11 febbraio 2024

La Rabbia Tiene Svegli Tutti Gli Animali



Piove forte.
L'acqua scroscia rimbalzando sul terrazzo ed è un rumore così desueto da riconoscerlo appena.
Il buio è nerissimo, i lampioni sembrano non riuscire a scalfirlo.
Chiudo gli occhi e vi ritrovo la stessa disarmante oscurità.
Ripenso a poche ore fa, quando scesa dall'auto la tua assenza mi ha schiaffeggiato violenta il volto.
La legna accatastata accanto al corbezzolo, il tuo albero di ciliegio, il posto vuoto in cui solitamente parcheggiavi l'auto. 
Piccoli insignificanti particolari che mi parlavano tacendo. 

Sospiro.
Penso a questa notte complicata.
Alle ore spese a non dormire.
A tutta la stanchezza che sento addosso e che stanotte non ha voluto saperne di scivolare via. 
Riproverò.
Perché è così che si fa. Quando va male si ritenta.

E' stato bello il Festival di Sanremo, mi è piaciuto.
Certo di Sanremo ci sono anche cose che non amo.
Ma più di tutto non sopporto chi ti deve venire a dire che non lo guarda.
Ma chi ve l'ha chiesto.


Ma l'amaro torna
ed è la prima volta
la rabbia tiene svegli
tutti gli animali
Ti rivedrò in un quadro
in un ricordo vago
in un porto sicuro
in un mare stanco.
(Santi Francesi)