Il vento freddo e aguzzo mi spettinava i capelli. Avrei dovuto legarli, tenerli a bada. E invece eccoli svettare ovunque, riccioli scomposti che mi piombavano continuamente davanti agli occhi, rendendomi difficoltoso persino camminare.
Faceva freddo, anche. Avevo dovuto riprendere lo sciarpone invernale, avvolgerlo tutto intorno al collo, seppellirci le mani gelate.
Anche il mare seguiva quel moto osceno, un'ampia distesa di onde alte che sbattevano sul bagnasciuga quasi a volerlo picchiare. Tutto sembrava in lite. Gli uccelli, le nuvole scure, il vento, i miei riccioli.
Eppure mi sentivo serena. Al sicuro.
Poca gente in giro, i rumori della natura a rendere inutile la musica delle cuffiette, ad esser loro stessi melodia, danza, giravolte.
Gli unici esseri imperturbabili, uno sparuto gruppo di cormorani neri. Se ne stavo diritti su alcune travi, incuranti di tutto ciò che avveniva intorno a loro, di quell'uragano di vento, di onde, di follia primaverile. Nulla sembrava scalfirli, piegarli, spostarli.
Io faticavo a camminare dritta e loro se ne stavano eretti come statue.
Ho trovato riparo presso l'unico bar aperto di quella porzione di litorale. La musica alta copriva i rumori esterni, mi faceva venir voglia di ballare. Ho ordinato un decaffeinato, che la mia dose di caffeina era già stata assunta. L'ho sorbito lentamente mentre osservavo le facce degli altri sporadici avventori, i colori tenui del negozio, il legno sotto i miei piedi. La ragazza al banco mi sorrideva, io le ho sorriso a mia volta. Era giovane, appena ventenne forse. I capelli lisci e chiari, un'acne impietosa su un viso d'alabastro.
Sono andata in toilette, mi sono osservata allo specchio. I riccioli non erano poi così scomposti come credevo e il mio viso arrossato dal vento sembrava quello di una giovinetta di campagna. Ero bella, bella veramente. E non me l'aspettavo.
Forse si è più belli quando si vivono attimi semplici, delicatissimi. Quei momenti che sembrano niente e invece ci fanno stare così bene, ci riportano ad uno stato di mite spensieratezza che rende il vivere molto più leggero e sopportabile.
I piccoli attimi di felicità bisogna viverli ogni secondo.
RispondiEliminaVerissimo!
EliminaForse si è più belli quando si vivono attimi semplici, delicatissimi.
RispondiEliminaSì, soprattutto quando questi attimi ci fanno stare bene... si accende come una gioia, una luce dentro, e questo traspare rendendoci belli anche fuori.
Tu ti sentivi serena ed al sicuro nonostante il vento... perché eri accanto al mare.
Un caro abbraccio,
N.
Che bello rileggerti.
EliminaSpero che il tuo periodo di lavoro intensissimo stia calando un po' il passo. Riguardati, mi raccomando. Un abbraccio.