martedì 25 marzo 2025

Radura



L'uomo se ne stava seduto su una piccola sedia di legno, che neppure lo conteneva tutto, nell'unica parte assolata del suo giardino.
Tutt'intorno piante e cespugli, erba incolta, qualche fiore sporadico, un'ombra piena come di radura.
E lui lì in mezzo, a fumare, in completo silenzio.
Non c'era neppure il cagnolino bianco che si porta sempre appresso.
E pensava, pensava. Si vedeva che pensava. Era completamente assorto, un tutt'uno col sole che lo benediceva, le volute di fumo della sua sigaretta e l'erba alta sotto le sue scarpe.

E' una casa particolare, la sua. Non che l'abbia mai vista dall'interno, ma da fuori sembra la piccola dimora di una fiaba. Oltre il cancello di ferro battuto più grande, da cui far passare la sua automobile gialla, ce n'è uno piccolino di legno. Travi ormai consunte, scolorite, sulle quali a giugno fiorisce una bouganvillea rossa che fotografo ogni anno. Sempre uguale, sempre lei. Quasi una foto segna tempo. 
Il giardino è piccolino ma sembra contenere storie intere, pagine di libri ingialliti dagli anni. 
E sembra tutto così nascosto, così poco interessante, che si potrebbe passare oltre senza accorgersene neppure. E invece io guardo tutto questo ogni volta, quasi rapita, e prima di oggi non m'era mai capitato di osservare la vita oltre quelle sbarre. 
E oggi c'è quest'uomo, che conosco di vista, che fuma assorto e pensoso come tutti pensiamo, in fondo. Solo, né felice né triste, semplicemente assente. 
Dunque gli altri pensano da fermi mentre io penso in movimento. Mi sono ricordata di quando anch'io sapevo star ferma in un luogo ad ascoltare i pensieri fluire, presente eppure lontanissima allo stesso tempo. Ed ora invece vortico come una trottola, senza sapermi fermare mai. Una farfalla che spiega le sue ali in volo, annusando i fiori, poggiandosi sugli steli d'erba e poi ripartendo verso altri fiori e altri steli. Convinta che nella brevità della sua vita, solo questo abbia senso.

8 commenti:

  1. Anch’io penso in movimento, pedalando e ora appena rientrato mi sento ricco di pensieri e suggestioni, tanto che mi sembra che abbiamo fatto lo stesso giro, guardato le stesse persone. L’uomo assorto in giardino l’ho visto leggendoti, ho condiviso i suoi pensieri e ho visto pure la farfalla che volava via. Io la chiamo sintonia da stanchezza ed è una sensazione piacevole.
    massimolegnani

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    1. Hai ragione, è una bella sintonia ed è anche piacevole.
      Grazie Massimo.

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  2. Penso anch’io in movimento “dimenticando “ letteralmente le ragioni del mio movimento che avviene in automatico e nel frattempo pensando a ciò che mi colpisce. Intanto penso all’uomo di cui dici e all’ambiente nel quale è immerso “ commentandoti “ in automatico e nel frattempo immaginando.
    Baci
    eos

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    1. E' un bel giardino, ti piacerebbe credo.
      Grazie per la visita, sempre gradita.

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  3. Tante volte mi son trovato a pensare in movimento ma, tante altre volte ancora, ho sentito la necessità di fermarmi e riflettere sulle tante situazioni che la vita mi ha proposto. Sento sempre il bisogno di un po' di quiete e raccoglimento dopo un percorso di vita assai movimentato. Un salutone a te.

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    1. Penso che ciascuno, in fondo, trovi un suo metodo giusto. O che tale metodo possa cambiare anche più volte nel corso della vita.
      A presto.

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  4. Quando lavoravo capitava di stare molto tempo fermo, e mi dedicavo alla riflessione, ora mi muovo molto di più, ed è cambiata la natura dei tempi fermi forzati, in sale d'attesa, ad esempio, ma li utilizzo in ogni maniniera: meditazione, lettura, scrittura. La mente non riposa mai, come una farfalla..

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    1. Ed è giusto e bello che si mantenga sempre attiva. Anche se a volte poterla spegnere non mi dispiacerebbe.

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