C'è questo vizio, di alcune donne, di soppesarti con lo sguardo.
Tu ti avvicini sorridente per salutare, chiedere come stanno. E loro ti osservano attentamente le gambe nude, il viso, l'addome, le ossa esposte delle clavicole. Indisturbate.
Non gli interessa metterti a disagio. Non gli hanno insegnato che così non si fa.
Ti squadrano dalla testa ai piedi, incuranti, con i loro sorrisi forzati, finti.
E allora te ne vai, saluti cordiale come se nulla fosse accaduto, ma dentro avverti una profonda sensazione di disagio, il passaggio di una lumaca viscida sulla pelle.
Torni a casa, ti spogli, fai una doccia che lavi via il disgusto di quel momento.
Ma non accade, non te lo levi di dosso. Puoi sfregare quanto vuoi, usare la spugna fino a sfilacciarla.
Il bianco candido della pelle cambia colore, adesso è di un rosso acceso.
E quella sensazione è ancora lì.
Quante volte hai già vissuto questo momento?
Da quante persone ti sei ritratta nel tempo?
Puoi capire la voglia di un uomo che ti osserva, che ti spoglia con gli occhi.
Il desiderio lo riconosci, lo comprendi, non lo giudichi.
Ma quegli occhi femminili ti sembrano coltelli che ti si conficcano al fianco.
E se stupidamente ti confidi con qualcuno ti rispondono sempre le stesse frasette arrugginite. "E' invidia, lasciale perdere. Sei una bella ragazza, curata, attenta alla linea. Loro no."
Ma cosa c'è da invidiare? tutta la mia vita è una corsa, non riesco a star seduta neanche al momento del pranzo. Mangio solo cibi puliti, non fumo, non bevo, non assumo strane sostanze, faccio sport ogni giorno, ho una vita attiva 365 giorni l'anno, non mi fermo neanche in ferie. E non ho avuto figli. Al netto di tutto credo che anche questo conti.
Respiri. Ti sei sfogata.
Chiudi gli occhi. Li riapri. Quelle due donne non esistono più.
Questo post dice molto del rapporto con il tuo corpo. Quelle donne non esistono più fino alla prossima volta che le incontrerai (loro od altre). Condivido appieno quello che esprimi quanto a disagio e disgusto di fronte a queste occhiate inopportune e mi piacerebbe regalarti la formula magica per non farti trascinare fino a casa quella sensazione. Ma non ce l’ho e solo tu sai, o puoi tentare di capire, perché ti lascino quegli strascichi.
RispondiEliminaIl rapporto con il mio corpo è sempre stato struggente.
EliminaSi, credo che struggente sia il termine giusto.
Nel bene e nel male ho sempre avuto un rapporto viscerale con esso. E' anima anche lui, non vuol farsi toccare da mani (o occhi) sporchi.
Io ce l’ho la soluzione 😅… anche la cozza più nuda e viscida, se la accarezzi con le mani giuste, rilascia la sua crema più preziosa. E così succede con certi sguardi: se impari a usarli, scivolano sulla tua pelle come un olio caldo, trasformandosi in piacere invece che in disgusto. Perché non puoi correre il rischio di vivere ancora quella sensazione ripugnante… devi vivere di solo piacere. E a decidere chi può toccarti o guardarti in quel modo… sei solo tu. O chi scegli di far entrare nella tua pelle.
RispondiEliminaLa questione, Andrea, è che non ho voglia di accarezzare viscide cozze. Non ho voglia di imparare il loro linguaggio.
EliminaNel tempo mi sono ritratta da un certo numero di persone. Non gli ho detto che mi avevano fatto male, però me ne sono allontanata, fisicamente ed emotivamente.
Mi torna in mente un fatto.
4 anni fa ero dimagrita molto a causa dell'anoressia nervosa. Era una serata invernale, cupa. Pulivo il negozio. Entrò una signora che conoscevo, iniziò a gridare che facevo schifo, che ero troppo magra. Non dissi nulla, la guardai come una pustola infiammata e la servii non rispondendole.
Il giorno dopo tornò di nuovo, mi disse: certo ora sei proprio perfetta. Peccato che hai perso le tette. Ma del resto, te le puoi sempre rifare, no?
Cos'hanno in comune la donna di stamattina e questa? una ha solo guardato, l'altra mi ha urlato contro. La prima è obesa. La seconda ha una figlia obesa.
Ad entrambe io non ho mai rivolto la minima occhiata, le ho sempre trattate da persone, perché quello sono, per me. Persone. A prescindere dall'involucro.
Vorrei che mi fosse usata la stessa cortesia. Tutto qui.
"Non ti curar di loro, ma guarda e passa"
RispondiEliminaMa cosa c'è da invidiare? tutta la mia vita è una corsa, non riesco a star seduta neanche al momento del pranzo.
Eh, ma loro non lo sanno, e probabilmente pensano che solo loro hanno problemi e difficoltà, mentre tu che non ti lamenti non le hai (e rosicano al pensiero! :D )
Mangio solo cibi puliti, non fumo, non bevo, non assumo strane sostanze, faccio sport ogni giorno, ho una vita attiva 365 giorni l'anno, non mi fermo neanche in ferie.
Eh, probabilmente loro non sono investite allo stesso modo, per un motivo o l'altro. Probabilmente non vogliono essere giudicate per questo e quindi dovrebbero trarre spunto e non giudicare a loro volta...
E non ho avuto figli. Al netto di tutto credo che anche questo conti.
Sì e no. Per alcune cose (secondo me) conta (non voglio risultare splatter ma se un bambino ha "abitato" nell'utero etc l'utero si allarga di conseguenza, anche se poi ritorna quasi come prima... quasi). Per altre cose, invece, non conta: ho visto mamme di tutte le nazionalità che, se metodiche nel fare sport, sono sottili come delle ragazzine :)
Io mi sono appesantita ma non mi dò per vinta, un po' i geni, un po' il lavoro sedentario, un po' mi piace mangiare... è una lotta. Ma chi si estranea dalla lotta... :)
...quindi dai, continuo, mollare mai :)
Eh purtroppo le donne non sono immuni dall'invidia. A volte mia mamma sfoga alcune sue frustrazioni e da come le mette, da come le esprime, sembra che abbia addosso invidia, e mi fa molto fastidio quando la sento così... ma sono momenti. E nemmeno io devo giudicarla, che a dire il vero è una persona molto buona e tenace. E nemmeno io sono immune all'invidia, non più per l'aspetto fisico, ma per altre cose, tipo il successo professionale, quindi me ne sto zitta :)
Un abbraccio, N.
Perché per te il successo professionale conta molto. Tu sei ambiziosa, hai una carriera tosta, hai fatto sacrifici evidenti per essa e tuttora ne fai.
EliminaIo sono immune da questo tipo di invidia perché ambiziosa non lo sono stata mai.
La mia unica ambizione è la più grande di tutte, essere felice. Ci provo ogni giorno, costantemente, con dedizione.
Un abbraccio a te e alla tua mamma.