martedì 8 luglio 2025

Lumache

 

C'è questo vizio, di alcune donne, di soppesarti con lo sguardo.
Tu ti avvicini sorridente per salutare, chiedere come stanno. E loro ti osservano attentamente le gambe nude, il viso, l'addome, le ossa esposte delle clavicole. Indisturbate.
Non gli interessa metterti a disagio. Non gli hanno insegnato che così non si fa.
Ti squadrano dalla testa ai piedi, incuranti, con i loro sorrisi forzati, finti.
E allora te ne vai, saluti cordiale come se nulla fosse accaduto, ma dentro avverti una profonda sensazione  di disagio, il passaggio di una lumaca viscida sulla pelle.
Torni a casa, ti spogli, fai una doccia che lavi via il disgusto di quel momento.
Ma non accade, non te lo levi di dosso. Puoi sfregare quanto vuoi, usare la spugna fino a sfilacciarla.
Il bianco candido della pelle cambia colore, adesso è di un rosso acceso.
E quella sensazione è ancora lì.

Quante volte hai già vissuto questo momento?
Da quante persone ti sei ritratta nel tempo?

Puoi capire la voglia di un uomo che ti osserva, che ti spoglia con gli occhi.
Il desiderio lo riconosci, lo comprendi, non lo giudichi.
Ma quegli occhi femminili ti sembrano coltelli che ti si conficcano al fianco.
E se stupidamente ti confidi con qualcuno ti rispondono sempre le stesse frasette arrugginite. "E' invidia, lasciale perdere. Sei una bella ragazza, curata, attenta alla linea. Loro no."
Ma cosa c'è da invidiare? tutta la mia vita è una corsa, non riesco a star seduta neanche al momento del pranzo. Mangio solo cibi puliti, non fumo, non bevo, non assumo strane sostanze, faccio sport ogni giorno, ho una vita attiva 365 giorni l'anno, non mi fermo neanche in ferie. E non ho avuto figli. Al netto di tutto credo che anche questo conti.

Respiri. Ti sei sfogata.
Chiudi gli occhi. Li riapri. Quelle due donne non esistono più.

25 commenti:

  1. Questo post dice molto del rapporto con il tuo corpo. Quelle donne non esistono più fino alla prossima volta che le incontrerai (loro od altre). Condivido appieno quello che esprimi quanto a disagio e disgusto di fronte a queste occhiate inopportune e mi piacerebbe regalarti la formula magica per non farti trascinare fino a casa quella sensazione. Ma non ce l’ho e solo tu sai, o puoi tentare di capire, perché ti lascino quegli strascichi.

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    1. Il rapporto con il mio corpo è sempre stato struggente.
      Si, credo che struggente sia il termine giusto.
      Nel bene e nel male ho sempre avuto un rapporto viscerale con esso. E' anima anche lui, non vuol farsi toccare da mani (o occhi) sporchi.

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  2. Io ce l’ho la soluzione 😅… anche la cozza più nuda e viscida, se la accarezzi con le mani giuste, rilascia la sua crema più preziosa. E così succede con certi sguardi: se impari a usarli, scivolano sulla tua pelle come un olio caldo, trasformandosi in piacere invece che in disgusto. Perché non puoi correre il rischio di vivere ancora quella sensazione ripugnante… devi vivere di solo piacere. E a decidere chi può toccarti o guardarti in quel modo… sei solo tu. O chi scegli di far entrare nella tua pelle.

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    1. La questione, Andrea, è che non ho voglia di accarezzare viscide cozze. Non ho voglia di imparare il loro linguaggio.
      Nel tempo mi sono ritratta da un certo numero di persone. Non gli ho detto che mi avevano fatto male, però me ne sono allontanata, fisicamente ed emotivamente.

      Mi torna in mente un fatto.
      4 anni fa ero dimagrita molto a causa dell'anoressia nervosa. Era una serata invernale, cupa. Pulivo il negozio. Entrò una signora che conoscevo, iniziò a gridare che facevo schifo, che ero troppo magra. Non dissi nulla, la guardai come una pustola infiammata e la servii non rispondendole.
      Il giorno dopo tornò di nuovo, mi disse: certo ora sei proprio perfetta. Peccato che hai perso le tette. Ma del resto, te le puoi sempre rifare, no?

      Cos'hanno in comune la donna di stamattina e questa? una ha solo guardato, l'altra mi ha urlato contro. La prima è obesa. La seconda ha una figlia obesa.
      Ad entrambe io non ho mai rivolto la minima occhiata, le ho sempre trattate da persone, perché quello sono, per me. Persone. A prescindere dall'involucro.
      Vorrei che mi fosse usata la stessa cortesia. Tutto qui.

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    2. (il messaggio sopra è ovviamente un refuso (ho messo Dani nel corpo del messaggio anziché nel Commenta come). Mi ha colpito molto questo episodio, è osceno. Ma per l'oscenità di quella donna. La cortesia, la gentilezza, la pacatezza per me sono tutto.

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    3. Si, è un episodio osceno, che forse in queste pagine avevo già raccontato perché mi sembrò di una violenza inaudita. Tuttora a questa donna sembra strano che io le rivolga sorrisi freddi come stalattiti quando con gli altri il sorriso raggiunge gli occhi, come un raggio di sole.
      Ma che vuol pretendere? avrebbe potuto essere meno aggressiva o semplicemente tacere. Un abbraccio Dani, grazie.

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    4. Mi inserisco nel filone...

      Io non mi capacito che quella tipa rozza e maleducata ancora si permetta di entrare nel vostro negozio... ma chi si crede di essere? Come cavolo le è saltato in testa di apostrofarti in tal maniera?

      Sei fin troppo educata e professionale.

      Però d'altro canto potrebbe essere il vero modo di mettere al loro posto tale gentaglia, magari quella tipa voleva far rissa e poi andare in giro a lamentarsi che l'avevi trattata male e poi causarvi un danno economico, ma non le hai dato l'appiglio per farlo (brava!).

      Mamma mia gente del genere non la sopporto, ma capisco che, alla fine, il tuo modo di porti è la risposta ottimale per certa gente meschina...

      Un abbraccio, N.

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    5. Pensa che l'ho rivista oggi dopo un mese o due.
      Continua a squadrarmi. I capelli, gli occhi, la bocca, il punto vita. E io a non darle soddisfazione, tant'è che è andata via poco dopo.
      Un abbraccio anche a te.

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  3. "Non ti curar di loro, ma guarda e passa"

    Ma cosa c'è da invidiare? tutta la mia vita è una corsa, non riesco a star seduta neanche al momento del pranzo.
    Eh, ma loro non lo sanno, e probabilmente pensano che solo loro hanno problemi e difficoltà, mentre tu che non ti lamenti non le hai (e rosicano al pensiero! :D )

    Mangio solo cibi puliti, non fumo, non bevo, non assumo strane sostanze, faccio sport ogni giorno, ho una vita attiva 365 giorni l'anno, non mi fermo neanche in ferie.
    Eh, probabilmente loro non sono investite allo stesso modo, per un motivo o l'altro. Probabilmente non vogliono essere giudicate per questo e quindi dovrebbero trarre spunto e non giudicare a loro volta...

    E non ho avuto figli. Al netto di tutto credo che anche questo conti.
    Sì e no. Per alcune cose (secondo me) conta (non voglio risultare splatter ma se un bambino ha "abitato" nell'utero etc l'utero si allarga di conseguenza, anche se poi ritorna quasi come prima... quasi). Per altre cose, invece, non conta: ho visto mamme di tutte le nazionalità che, se metodiche nel fare sport, sono sottili come delle ragazzine :)
    Io mi sono appesantita ma non mi dò per vinta, un po' i geni, un po' il lavoro sedentario, un po' mi piace mangiare... è una lotta. Ma chi si estranea dalla lotta... :)
    ...quindi dai, continuo, mollare mai :)

    Eh purtroppo le donne non sono immuni dall'invidia. A volte mia mamma sfoga alcune sue frustrazioni e da come le mette, da come le esprime, sembra che abbia addosso invidia, e mi fa molto fastidio quando la sento così... ma sono momenti. E nemmeno io devo giudicarla, che a dire il vero è una persona molto buona e tenace. E nemmeno io sono immune all'invidia, non più per l'aspetto fisico, ma per altre cose, tipo il successo professionale, quindi me ne sto zitta :)

    Un abbraccio, N.

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    1. Perché per te il successo professionale conta molto. Tu sei ambiziosa, hai una carriera tosta, hai fatto sacrifici evidenti per essa e tuttora ne fai.
      Io sono immune da questo tipo di invidia perché ambiziosa non lo sono stata mai.
      La mia unica ambizione è la più grande di tutte, essere felice. Ci provo ogni giorno, costantemente, con dedizione.
      Un abbraccio a te e alla tua mamma.

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  4. "La mia unica ambizione è la più grande di tutte, essere felice. Ci provo ogni giorno, costantemente, con dedizione."
    Credo che frase più bella non potevi esprimerla. Ed essere felice significa anche rispettare gli altri, considerarle persone, e che poi venga usata "la stessa cortesia nei tuoi confronti". Un vivere quieto ma pulsante a sfogliare emozioni. Tanti non ce la fanno, sono schiavi di rabbie ed arroganze, e se le coltivano dentro con cura, senza neanche accorgersene.

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    1. Per me considerare gli altri persone, senza farli sentire a disagio, per qualunque ragione, dovrebbe essere davvero il minimo sindacale.
      Eppure...
      Un abbraccio Franco, grazie.

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  5. Sai, più che un minimo sindacale, questo si deve semplicemente alla sensibilità delle persone. Ci sono persone che vedono ciò che gli altri non vedono… le sfumature di una voce, un tremito appena accennato, un silenzio che pesa più di mille parole. È così. E comunque… ti bacio. Anche perché qualche giorno fa Franco si abbracciava con una sua blogger… poi, nu casinu, mancu si parlano più. Meglio un bacio che un abbraccio, va. 🙃😘

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    1. Franco lo conosco da molti anni, spero che tra noi queste cose non accadano 😸😸.
      Comunque grazie, ti auguro una buona giornata.

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  6. Purtroppo a volte c'è troppa invidia in giro, non solo negli sguardi, ma soprattutto nelle parole. In giro c'è troppa cattiveria gratuita, nella mia vita a livello personale mi sono sempre fatto un esame di coscienza.
    Sereno pomeriggio.

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    1. Forse hai ragione tu, non saprei.
      Non riesco a trovare qualcosa di positivo nell'invidia,mi ripugna sempre e comunque.
      Buon pomeriggio, il mio a lavoro 😸

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  7. Eppure esiste un modo di guardare e osservare gli altri sotto una luce completamente opposta, da rivelarsi fragilità e bellezza.Mi è capitato di incrociare sguardi un po ovunque e rimanere affascinata e spiazzata allo stesso tempo , rivedendomi un pochino nell'incipit di A.D'Avenia di cui ,sperando non ti dispiaccia ,ti lascio leggere.

    "sui mezzi pubblici delle città che attraverso colleziono volti e sguardi, perché è lì che scovo i personaggi delle mie storie ed è lì che si annida la felicità di un tempo e di un luogo. A volte sorrido a qualcuno, anche se non lo conosco, gettando nello sconcerto il malcapitato o la malcapitata, poi però vedo che qualcosa si scioglie e i tratti di un volto, prima accigliato, rivelano luminosamente che si impiegano più muscoli del viso per essere tristi che per sorridere (lo dicono anche gli scienziati). Mi sembra che stiamo dimenticando l’arte di essere felici, e che quando lo siamo, per paura che lo stato di grazia sia un’illusione, lo condanniamo a esaurirsi, come un giardiniere che non si fida del seme di rosa a causa della sua piccolezza e fragilità, e per questo decide di non curarlo."

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    1. È così che bisognerebbe osservare gli altri.
      Ci può essere curiosità senza malizia, senza giudicare, senza ferire, senza scartavetrare la pelle altrui.

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  8. Sono riflessioni intime le tue.
    Parli di sguardi. Occhi che non si muovono per posarsi, ma che affilati trafiggono. Attraversano l'epidermide per incidere sull'anima, ecco perché quelle sensazioni sgradevoli sopravvivono alle docce e alle lancette che scorrono. Più un'anima è sensibile e più è portata a soffrire; a volte anche per un nonnulla.
    Tuttavia, è proprio la sensibilità d'animo, che rende una persona preziosa, buona, pulita.

    Ti auguro di stare bene. Un sorriso, di buon auspicio.

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  9. esistono persone , soprattutto donne, i cui sguardi si appiccicano addosso come fastidiose lumache che creano disagio; meglio lasciarsele scivolare addosso e pensare che in genere l'invidia nasce credo, dal bisogno di creare insicurezza in chi si reputa migliore.
    baci
    eos

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    1. Non penso che lei si sentisse migliore, in realtà...
      Un abbraccio.

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    2. Infatti è tutto il contrario ...''Lei'' pensa che tu sia migliore , forse non mi sono spiegata bene
      Baci
      Eos

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    3. Perdonami, avevo letto male io 😅

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