Mi piacciono gli oggetti ma detesto accumularli.
Mi danno un senso di soffocamento.
E' come se prendessero lo spazio che m'appartiene, come se mi privassero d'aria respirabile.
E lo so che per molti è un'eresia, ma se vivessi in una casa piena di ninnoli, di libri, di suppellettili, di quadri appesi, di fotografie, non vorrei starci mai.
Finirei con affittarne una nuova, semivuota, dove poter vivere senza acchiappapolvere di qualunque specie.
Perciò questa sera, rientrata prima dal mio giro a causa di questo odioso buio precoce, sono salita sopra e ho fatto ordine. Aperto i cassetti, spalancato ante. Gettato via roba inutile, inutilizzata, inservibile.
Roba per cui un tempo ho speso soldi che avrei fatto meglio a indirizzare verso viaggi, anche brevi, con cui accumulare esperienze e ricordi anziché stronzate di vario genere.
Ma ripeto: gli oggetti mi piacciono. In un certo senso ne vengo attratta.
E ci sono momenti della vita nei quali sento il bisogno di qualcosa di nuovo con cui trastullarmi.
Solo che poi il trastullo passa, l'oggetto è lì che mi guarda come un addobbo natalizio a marzo ed io ho solo voglia di ordine, pulizia e spazio.
Negli anni ho razionalizzato sempre di più - a parte questi momenti di cedimento nei quali mi arrendo al consumismo. E razionalizzando ho capito che vivo meglio con poche cose utili, di utilizzo quotidiano, piuttosto che con oggetti di cui non trovo il senso.
Quando sono scesa e ho gettato tutto quello che avevo da buttare ho tirato un bel sospiro di sollievo.
Improvvisamente mi sono sentita leggerissima.
Credo che il mare mi piaccia tanto perché non mi schiaccia da nessuna parte.
Sbarazzarsi dalle tante cianfrusaglie è una consapevolezza evolutiva e profondamente spirituale.In effetti è di ben altro che lo spirito si nutre e si arricchisce ed il mare con il suo moto rientra nel contesto.
RispondiEliminaBuona settimana
L.
Concordo con te.
EliminaBuon lunedì, a presto.
Comprendo la fugace soddisfazione di acquisti frivoli e ancor più la reazione successiva a liberarti di tutto ciò che appesantisce gli spazi e ti ruba l'aria. Invidio la tua capacità di portare a termine queste cicliche decimazioni puntando a una salutare essenzialità. Vorrei fare altrettanto ma la vita a due è un compromesso tra esigenze opposte.
RispondiEliminamassimolegnani
Anche qui siamo in due, la sua roba non la tocco, ma della mia mi libero ciclicamente, di quella in più intendo.
EliminaIn linea di massima sono d’accordo con te, Katrina: forse si vive meglio in un ambiente spartano, dove le cose non ci soffocano. Eppure, se noi abbiamo da mangiare e da dormire e ci circondiamo solo di cose utili ed essenziali, non per questo siamo felici. Diciamocelo! Che cosa, allora, ci rende felici o ci illude di esserlo? Potrebbe essere un regalo, e sappiamo bene che i regali sono spesso delle cose inutili, anche se accettiamo sempre con piacere. Come un bel libro, che ci procura quella felicità immateriale fatta di stimoli, di idee, di intelligenza, un oggetto tanto necessario quanto apparentemente inutile. Io, quando vedo quella parete tappezzata di libri – la mia libreria – mi sento felice. E potrebbe essere anche un bel vaso di ciclamini. Quando entro in un vivaio, resto sempre affascinato dalla bellezza dei fiori e delle piante che trovo in quel luogo. E ne esco sempre di buon umore, sicuro che un fiore (cosa altrettanto inutile) predispone al bello e abbellisce l’animo di chi lo regala e di chi lo riceve. Ti dirò di più: mi capita spesso di entrare in qualche ferramenta. E devo dire che ogni volta rimpinguo la mia cassetta degli attrezzi che appare sempre più inutile e superflua se la confronto alle mie modeste capacità di utilizzo. Eppure, ogni volta, ne esco con una nuova serie di cacciaviti o di pennelli “pura setola” o di spatole di ogni grandezza. E mi viene da pensare che a volte il superfluo – per chi se lo può permettere, naturalmente – è ciò che rende sopportabile la vita. Un saluto :)
RispondiEliminaCiao Pino, felice di averti qui in questo spazio per la prima volta. Benvenuto :)
EliminaTi ringrazio per l'interessante riflessione. Ti rispondo con quello che ho scritto all'inizio di questo post: "Mi piacciono gli oggetti ma detesto accumularli."
Che significa: mi piacciono gli oggetti, adoro il superfluo, purché non mi inghiotta. Un saluto.
Se butto un oggetto elimino anche certe parti me, certi momenti, buoni o cattivi che siano. Infine mi preparo ad uno spazio migliore, ampio e pulito in cui trovare il mio posto. Senza rimpianti.
RispondiEliminaDai eccessivo valore agli oggetti, probabilmente.
EliminaPerché pensi che contengano "parti di te"? tu non sei realmente dentro quell'oggetto, lo carichi solo di ricordi ed emozioni che in realtà non gli appartengono. Tutti abbiamo cose cui siamo affezionato e che non getteremmo mai, neanche se brutte o sporche, tuttavia dovrebbero essere delle eccezioni.
Ps= mi dispiace che non ti sia firmat* neanche con un nickname di fantasia :) alla prossima, se tornerai.
Non tutti gli oggetti hanno lo stesso valore ma a volte quando stai per eliminarli magari ti arriva un flash particolare e lasci stare. Mi spiace per l'anonimato, perdonami ma ho un certo progetto in testa in cui la mai identità non trova posto. Ritornerò.
EliminaNessun problema, mi bastava davvero solo un nickname fittizio col quale "riconoscerti" in eventuali ritorni successivi ma non fa niente, ci mancherebbe. Buona serata e grazie per la visita.
EliminaAmo l'ordine, amo la pulizia, sono sempre di corsa anche per i lavori di casa e per questo meno oggetti ho da pulire prima riesco a fare tutto. Ma ho imparato a reciclare tutto, le scatole per esempio le riutilizzo per mettere in ordine nei cassetti, negli armadi o in dispensa. Raccolgo le scatole della pasta o dei biscotti e li trasformo in contenitori aperti per ogni spazio della casa. Amo renderli carini magari con un colore, un disegno o un rivestimento con carta o stoffa recuperata. Amo ritrasformare gli oggetti solo se per me possono diventare utili per riordinare, ieri una cesta da pesca è diventata un porta prodotti per il bagno, un vecchio barattolo di nonna in latta un contenitore per l'aglio... ecc... Molte persone poi, vengono da me e mi chiedono consigli: "ho questa scatola di legno come posso recuperarla o ridarle vita?" Così ritrasformo i loro oggetti cari e loro sono contenti...
RispondiEliminaIl mio lavoro poi mi porta a progettare spesso ambienti, il bello è prprio che i miei clienti accettano i miei consigli su come collocare in maniera ordinata gli oggetti o i mobili che hanno.
Raccogliere o conservare oggetti secondo me deve essere fatto in maniera ordinata, non confusionale... il disordine non è bello. Mi pice ammirare le collezioni, quadri, modellini, statuine, orologi ecc.. ma devono essere dispoti in modo ordinato per essere sempre puliti. Chi mi sta accanto mi dice sempre:<< Sei la donna delle scatole!>> non solo perchè sono una rompi-scatole, ma perchè le recupero e sistemo ovunque per conservare tutto in ordine e pulito. Gli oggetti che poi non uso io non li butto mai, li regalo spesso ad associazioni che ne fanno un buon uso. Quando un oggetto si rompe se non può essere recuperato, va gettato.
Non vivrei mai in una casa disordinata, anche se molto umile la mia casa dev'essere pulita. I ricordi poi ci sono ma non sono presentati in forma disordinata, caotica o confusionaria.
La casa è lo specchio di chi ci vive, di questo ne sno sicura. Un bacione grande da quà a te :)
Il tuo lavoro è meraviglioso, peraltro lo trovo anche molto affascinante, da sempre. Hai una mente ordinata e analitica che sicuramente ti aiuta a farlo al meglio. E sono d'accordo con te sul fatto che ogni casa sia lo specchio di chi la abita. Baci.
EliminaAlcuni oggetti sono legati ai ricordi e faccio fatica a buttarli, mentre per altro, ogni tanto un po' di pulizia non guasta.
RispondiEliminaNon guasta di sicuro. Anche perché poi si rischia di dover uscire per farli entrare :D
EliminaLo studio che hai messo in foto sarebbe il mio ideale, se un giorno capiterai a casa nostra ti prende un colpo.. ahahah
RispondiEliminahttps://francobattaglia.blogspot.com/2022/11/duecentoottantasette-quadri.html#comment-form
(ricordo il tuo commento all'epoca.. )
Mi ricordo il tuo post e posso immaginare il mio commento di quella volta :D
EliminaIL mare è ampiezza, immensità, perdersi al di là dell'orizzonte , nulla che possa associarsi a quel senso di schiacciamento a cui alludevi.
RispondiEliminaSi, proprio l'opposto direi.
EliminaUno dei grandi problemi con la madre di mio figlio (una delle cause della separazione e divorzio) è che ella è un'accumularice seriale.
RispondiEliminaEravamo arrivati al punto che certe portefinestre non si aprivano più perché (si chiama come te) K. , per mancanza di spazio, aveva infilato degli oggetti in quegli spazi dove avrebbero dovuto essere le ante aperte-
Ho 'sto amico anarchico che la supera: in casa egli ha degli angusti sentieri che attraversano le stanze ricolme dei più disparati e impensabili oggetti.
Ci sono menti che funzionano male e non accettano i limiti, neppure quelli fisici, volumetrici.
Ci credi che ho sofferto immaginando questi cumuli di oggetti? Non so come facciano o possano vivere così. A me mancherebbe l'aria... E capisco perché sia stato motivo di scontro con la tua ex moglie.
EliminaMah, per quelle persone non è un problema.
EliminaHorror vacui.
EliminaCerto, per loro va bene così.
EliminaIo ne soffrirei, ma non siamo tutti uguali.
La biblioteca dell'immagine a corredo è molto bella.
RispondiEliminaSono ambienti caldi, con molto fascino, accoglienti (Gemuetlich, si direbbe in tedesco).
Anche il mobilio antico, bello, in legno massiccio.
L'immagine in alto é bella, si. Sembra un luogo caldo, accogliente. Ciononostante troppo pieno, per me.
EliminaIo sono un'accumulatrice seriale. La mia casa è ordinata ma adoro alcuni oggetti e sono una collezionista. Mi separo volentieri solo dai capi di abbigliamento presenti nei miei armadi. Periodicamente metto via e poi regalo quello che non indosso più oltre i due anni. Per il resto, sono circondata da libri, foto, vinili, fiori e candele profumate. Riesco però a comprendere chi ha bisogno di spazi vuoti per librarsi verso il magnifico oltre che tutti desideriamo.Ti abbraccio, buon sabato.
RispondiEliminaSono due concezioni diametralmente opposte ma ci si può capire lo stesso, concordo. Un abbraccio.
EliminaAllora andiamo perfettamente d'accordo. Io sono uguale, a me tutte questi oggetti ed oggettini che sono lì solo a prendere polvere mi fanno scattare un disturbo ossessivo compulsivo che è quasi da livelli clinici.
RispondiEliminaSicuramente entrambe apprezziamo di più le case minimaliste :D
EliminaGli ambienti troppo pieni mi fanno mancare l’aria mi viene il mal di testa e un senso di soffocamento ,quindi tendenzialmente butto tutto o perlomeno lo farei anche se condividendo la casa con altri membri non posso .Soprattutto la cameretta dei miei figli è talmente piena di quadri oggetti vari che mi verrebbe voglia di pigliare un risucchiatutto e fare un bel repulisti ^-^ ma non si può,mi ammazzerebbero ^-^
RispondiEliminaViva il vuoto ^-^
Un bacio
Eos
Ecco, quello che hai descritto è quanto succede anche a me. Siamo simili in questo.
EliminaUn abbraccio.
Anch'io ho questo problema e perciò, in questo periodo, sto cercando di sgombrare la soffitta che sembra ormai la disneyana soffitta di Pippo. Meglio sempre pensarci prima di comprare tanti oggetti che, ben presto, finiranno nel dimenticatoio! Buona domenica a te.
RispondiEliminaBuono sgombero allora! buon lunedì Fabio, grazie.
EliminaGli oggetti possono davvero diventare un peso, sia fisico che mentale. È liberatorio fare ordine e liberarsi di ciò che non serve. Vivere con poche cose essenziali, che davvero ci servono, ci dà più spazio per respirare e pensare. Il mare, come hai scritto, rappresenta proprio quella sensazione di libertà e leggerezza.
RispondiEliminaTroppi oggetti intorno mi fanno stare male, mi opprimono. Ho degli oggetti che amo, chiaramente, ma le cose superflue non le voglio, non mi sono di aiuto.
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