martedì 5 novembre 2024

Confini

 

Io nei confini ci credo.
E non parlo di terre, di Stati, di geografia.
Parlo di confini personali.
Credo fermamente nel fatto che ciascuno di noi debba difendere i propri dall'invadenza della gente, dalla mancanza di buonsenso, dagli eccessi che non gli appartengono, dalle domande inopportune, dai gesti impropri, dalla poca sincerità.
Negli anni ho eretto confini alti come mura. Gli ho costruito porte dalle quali uscire liberamente e finestre ampie da cui osservare il cielo.
Una compagnia qualunque non mi è mai interessata. 
Una compagnia qualunque non interessa mai chi sa star così bene anche da solo.

Un tempo non troppo lontano ho sofferto nel vedere persone che non stimavo voler entrare a tutti i costi laddove non erano state invitate. Con violenza hanno cercato di gettar giù portoni, scardinare travi, calpestare aiuole di cui mi ero presa tanta cura.
Lo hanno fatto con tutta la prepotenza di chi pensa d'essere nel giusto o di chi non pensa proprio.

Oggi a lavoro una signora lo ha fatto di nuovo. 
E se i suoi occhi avessero potuto lanciar coltelli, a quest'ora sarei tre metri sottoterra.
Non ho reagito questa volta. Ho preferito che si stancasse e se ne andasse.
Accanto a me c'erano un amico e suo figlio venuti in visita. Erano più arrabbiati di quanto fossi io.
Avrebbero voluto prenderla per il collo e sbatterla fuori di peso.
Ma io me ne sono rimasta immobile, facendomi scivolare addosso la sua pesante invadenza, semplicemente annoiata di doverla ascoltare.
Quando poi se n'è andata, indispettita di non essere arrivata dove avrebbe voluto, ho guardato i miei amici incazzati e ho riso dei suoi vani tentativi di colpirmi.

L'episodio di questo pomeriggio mi ha ricordato che quei confini hanno per me un valore altissimo e che non mi svenderò mai per la curiosità morbosa di qualcuno. Che non sarò mai terra di conquista per chi non mi piace. E soprattutto, che son cresciuta. Non ho graffi oggi, neanche uno. Non mi sono lasciata scarnificare. 

24 commenti:

  1. La discrezione e il rispetto per gli spazi vitali altrui sono fondamentali. Quando poi la protervia e la maleducazione esplodono nei confronti di un lavoratore che, per forza di cose, non può reagire, allora si tratta proprio di vigliaccheria pura. So, per esperienza, cosa si possa provare in quei momenti e perciò sono solidale con te.

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    1. Ho avuto momentacci a lavoro, non sai quanto spesso in questi anni. Lo fanno anche con la nostra dipendente. Io mi sono fatta la corazza, lei non ancora. Ci si indurisce o si soccombe, non ci sono vie di mezzo.

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  2. L'arroganza e l'ipocrisia possono far male, io certi graffi ancora li sento addosso purtroppo perché é solo certo dna a rimanere inscalfibile, ma a volte ti si ritorce contro. Però si cresce e alle delusioni si fa fronte sempre meglio, mitigando le aspettative soprattutto, e curando le nostre aiuole con amore.

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    1. Nessuno è inscalfibile.
      Ma andare nudi nel mondo sarebbe da incoscienti.

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  3. Bello questo post , bella la visione di una "finestra ampia"...adoro le "finestre ampie"...ho imparato anche io, tardi forse, a mettere dei confini. Penso sia parte di quella maturazione che penso di aver raggiunto. Sono stufa anche di chi vuole giudicare in base a quel cartello che porto in auto di permesso posteggio per gli invalidi, giudicano guardando quella carrozzina che porto in auto e vorrebbero sapere...ma basta vedere il mio sorriso per sapere che sto bene e sono felice...
    Le domande indiscrete se le tengano per loro.
    Alzo mura, mi proteggono, ci proteggono...
    Avrei dovuto farlo prima ma, si matura quando si capisce che nella vita non c'è nulla di male se si alzano confni e amare quelle "finestre ampie" che descirivi tu e che adoro come le definisci perchè oggi so che mi appartengono e descrivono in pieno.
    Un bacio da quassù a te infinitamente e sempre più profondo e grande

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    1. Lasciali parlare Valeria. Molte persone non hanno altro che questo, compresa la signora di cui ho parlato io. Alcune vite sono così poco interessanti che sembra necessario doversi impicciare di quelle altrui. Io faccio spallucce e vado avanti. Un abbraccio.

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  4. sì, no, non lo so. Mi ha suscitato reazioni contrastanti leggere il tuo post, e questo è già un bene di per sè.
    da una parte solidarizzo con la tua difesa dello spazio vitale, dall'altra diffido delle mura troppo alte che rischiano di imprigionare sè stessi più che a difendersi dagli altri.
    io sono per le difese morbide, ma d'altronde solo la storia personale determina i propri comportamenti per cui non sto certo a sindacare sui tuoi comportamenti :)
    piaciuto
    massimolegnani

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    1. E' chiaro che quando si mettono su delle mura ci possono essere pro e contro. Ma ho 39 anni, lavoro al pubblico da quando ne avevo 22. Se non lo avessi fatto mi avrebbero mandato in manicomio e io alla mia salute mentale - così come alla mia privacy - ci tengo particolarmente :D

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  5. Io amo molto la mia privacy, certa invadenza mi da veramente fastidio, poi mischiata ad arroganza e maleducazione, ancora peggio.

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  6. Il rispetto per i propri confini è rispetto per se stessi, e ciò che hai scritto trasmette forza e consapevolezza. Difendere questi limiti con equilibrio e serenità è un traguardo non facile. Riconoscere il valore di ciò che siamo, senza lasciarci scalfire dalla negatività altrui, è una conquista preziosa.

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  7. Faccio mio quello che dice Valeria (bello questo post)
    Non posso non dirti che è un post molto triste.
    Il tuo post stesso è un invito a porti delle domande mi auguro che tu ne convenga Ma si entrebbe in una sfera molto personale per non dire intima.
    Dunque evito di porti, non vorrei essere qualificato come invadente.
    Buon fine settimana

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    1. Mi dispiace che lo trovi triste ma ci sta, ciascuno ha il suo vissuto e fa il proprio percorso così come le proprie scelte. Se poi pensi io debba farmi delle domande puoi star certo sul fatto che me ne faccio costantemente perché vivere è anche dubitare (di sé stessi e degli altri). Tuttavia di ciò che ho scritto al momento sono sicura. Buon sabato.

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  8. Son felice che tu non l'abbia data vinta a questa pettegola.
    Io ho imparato a rispondere con ironia o con pungente sarcasmo.
    Quando, ad esempio, mi chiedono con insistenza perché non faccio il secondo figlio, rispondo: "Perché non lo fai tu, se ci teni tanto? Io sto bene così!". 😅

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  9. Dev'essere devastante subire un'aggressione come descrivi, seppur a parole. Io ho un indole pacifica e i conflitti mi mettono a disagio. Non sono brava a gestirli. Invidio coloro che hanno la freddezza per rispondere sempre per le rime, quando serve. Fortunatamente non ho memoria recente di episodi sgradevoli di tale natura. Ho un'età in cui si preferisce battere in ritirata, però capisco che sia giusto usare tutti i mezzi che si conoscono per difendere quelli che chiami confini. E poi, non reagire, spesso lascia l'amaro in bocca e ci condanna ad un perenne rimuginare, ad un "avrei dovuto....ecc....". Non so se sono stata sul pezzo, ma ho cercato di offrirti un parere. Un saluto

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    1. E di questo parere ti ringrazio.
      Io al momento l'invadenza eccessiva preferisco farmela scivolare addosso, rendendomi impermeabile. Un tempo non troppo lontano reagivo, ora ho capito che non ne vale la pena, si fa il loro gioco anche così.
      Buona serata.

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  10. In questo mondo di sinistrati cretini, di deficienti che ragionano al contrario, passa l'ideologia feroce che ti penetra con violenza in un luogo, nazione, casa, intimità è la vittima e chi lo subisce è il fasciofascista brutto cattivo egoista 'gnorante.
    Tutti questi pappagalli delle stupidaggini si guardano bene dal lasciare la porta aperta agli estranei, quando tornano a casa.
    Cretini e ipocriti.
    Non male, eh!?

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    1. Il mio non è un post di matrice politica :)
      I confini di cui parlavo sono di genere emotivo/personale.

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    2. Come (ex) tantrista Vi dovrei rispondere alla André Von Lysebeth, tutto è politica.
      I confini sono importanti e la hybris che tenta di abolire solo uno delle disgrazie assunte come valori, opportunità.
      Son proprio cose che riguardano la polis e coloro che la costituiscono.

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    3. Tutto è politica solo se si vive così.
      Non è il mio caso.

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  11. Io stapperò una gran bottiglia quando i confini torneranno ad essere luoghi che incutono timore reverenziale, a renderti consapevole che entri, con garbo, in una comunità, in una terra nella quale sei ospite, con il rispetto massimo delle usanze locali, per il tempo necessario, con il consenso di quelle persone.

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    1. Chiunque entra in un luogo dovrebbe farlo con garbo, di questo sono assolutamente convinta anche io.

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