mercoledì 1 maggio 2024

Notturno



Ti giri nel letto, anche stanotte dormi poco o nulla.
Ti svegli di soprassalto, vai in bagno, bevi un sorso d'acqua, poi torni e rientri sotto le coperte cercando di non svegliarmi.
Sento che ti avvicini, la tua mano si appoggia sul mio corpo.
Pensi che io stia dormendo. In realtà ascolto il tuo respiro, percepisco il tuo malessere.
Il tuo sonno non è più lo stesso da molti, troppi anni.
Lo stress da cui ti fai fagocitare ti ha tolto via via tante di quelle cose che mi piacevano di te.
Il sorriso, la voglia di scherzare, la battuta pronta, le canzoni demenziali, il prendere la vita alla leggera.
Adesso sei sempre un fascio di nervi e i prossimi mesi saranno cruciali.
Ne ho paura, mi ricordo quelli degli anni scorsi.
Mi ricordo anche del fatto che per quello stress mi ammalai anche io.
Ho la mia parte di responsabilità nella tua mancanza di sonno.
Sono tanti gli anni che siamo insieme e nel tempo abbiamo visto crescere rami diversi che si sono divisi, che sono andati a fiorire altrove o a seccare dentro stanze buie e silenziose.
Ti ho fatto male, tu ne hai fatto a me.
Non esiste un rapporto in cui a volte non ci si ferisca, non si provochino fratture.
So che a te mi lega qualcosa di profondo che ci ha unito ventenni e che in qualche modo ci resterà dentro sempre. Ma non penso più che invecchieremo insieme, certe granitiche certezze si sono sgretolate giorno dopo giorno senza che riuscissi o volessi metterci una pezza.
Forse in fondo certi convincimenti erano troppo alti, troppo puri, troppo grandi, troppo meravigliosi.
E la vita poi ci è passata in mezzo con la sua solita andatura sgraziata ed arrogante.
Quindi faccio ciò che mi viene meglio, vivere alla giornata, con questa sindrome ormai conclamata di chi fatichi a restar fermo e si debba muovere in continuazione, scheggia impazzita che tutti conoscono e nessuno vede davvero.
Questo tuo non dormire, però, mi fa così male che non te lo so spiegare.
E' come una ferita che mi sanguini nel petto e che si dilati a macchia d'olio fino a farmi scomparire.
Vorrei semplicemente che stessi bene. Che riprendessi a ridere. Che facessi del tuo poco tempo libero qualcosa di bello e che ti appaghi, che ti scarichi, che ti riempia. 
Che la smettessi di essere così orso, così infastidito dalla gente, così lontano dagli esseri umani. 
E io. Io dovrei finalmente crescere davvero, rendermi ancor più responsabile di me stessa. 

27 commenti:

  1. Di certo un viaggio nei meandri profondi dei sentimenti che porterà sicuramente a scelte consapevoli. In bocca al lupo a voi, di cuore. Un abbraccio.
    sinforosa

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  2. Sono sgomento.
    Mi conosci, conosci mia moglie, conosci il nostro menage familiare? Oppure la tua vita è così simile alla mia fin nelle fibre più profonde? A meno che ciò che leggo è frutto di fantasia, letteratura di buona qualità, immaginazione e nient'altro. E' uno di quei rari casi in cui questo articolo vorrei aver avuto il coraggio di scriverlo io, così com'è, punto per punto. Disarmante e terribile.

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    1. No, non conosco te, non conosco tua moglie.
      E vorrei dire che questo scritto è frutto di fantasia, un buon esercizio di stile. In realtà quando l'ho buttato giù avevo le lacrime agli occhi ed è uscito fuori qualcosa di estremamente reale. Dolorosissimo, direi.
      Penso soprattutto che in molti si rileggeranno in queste parole perché sono sensazioni che investono la maggior parte delle coppie in circolazione. Forse tutte, chissà.

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  3. sono molti mesi che non dormo più troppi pesi, troppo grandi per me, come ne superavo uno ancora un altro più pesante, sempre più pesante...capisco ogni tua scelta...oggi tutti mi hanno detto basta occupati di te, ma non riesco perchè se occupo la mente arrivano sempre messaggi di avvocati o di altre persone che mi distruggono ogni volta che mi rialzo...ho superato non uno, non due, non tre cose che solo Gus da lassù vede quanto mi hanno fatto male, quanto ho dovuto lottare, quanto ho pianto di nascosto, perchè il destino con me è troppo crudele... lo è sempre stato, lo è ancora di più ora... non ce la faccio, ma non mollo di ricominciare da zero tutto e zero intento zero, ho perso tutto, ma tutto ma c'è chi mi sostiene a distanza con messaggi e tutti mi invitano a pensare a me, a tornare anche a mangiare tanto per iniziare ho perso 28Kg da inizio anno...non sembra ma la dottoressa li conta,,, ho tante di quelle ferite nel cuore, solo perchè ho fatto del bene per mesi e mesi a tutti rinunciando io a tutto compresa la mia salute. MA più dai più ti tolgono... sono stremata vorrei essere lasciata in pace, vorrei un giorno al mare ma pure il costo della benzina devo calcolare Non ridurti come me se senti che è la cosa giusta solo tu lo sai nessuno può giudicarti con un perchè o un percome, non permetterlo....ma non ritrovarti come me...un bacio da quaggiù a te e ti auguro finalmente serenità io non l'ho ancora trovata ma non so che angelo mi sostenga per cercare di trovarla e ti dico tt questo piangendo ancora

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    1. I tuoi messaggi sono sempre una stilettata al cuore. Mi dispiace per quello che ti è accaduto, mi dispiace leggere che hai perso così tanti chili in pochi mesi. Hanno ragione quelli che ti dicono di prenderti cura di te stessa. Basta pensare sempre agli altri, ora è Valeria ad aver bisogno di te. Ascoltala, amala.
      Un abbraccio.

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    2. no Valeria non si ama più, non ne ha la forza...ha aiutato e ora è comletamente sola...con una dignità che non le permette di richiedere un aiuto... preferisco così sparire non ridurti così. riguardarti.

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    3. Io non voglio ridurmi così né in altro modo Valeria, non equiparare queste situazioni.
      E ti dico che sbaglio a non amarti perché tu sei la persona sulla quale devi fare davvero affidamento, l'unica con cui dovrai stare per tutta la vita. Non vuoi chiedere aiuto? ok, liberissima, ma allora aiutati tu stessa al meglio che puoi. Non lasciarti andare. Baci.

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  4. Non conosco i dettagli (e non li devo conoscere) e non sono sicura se capisco il senso profondo, la portata di queste parole.

    Se ne intuisco correttamente il senso, spero solo che il "non detto" non diventi troppo grande o insostenibile. Chiarire la propria posizione, il proprio sentire, non è facile e non è scevro da ferire i sentimenti altrui, ma è qualcosa che può far stare bene entrambi a lungo termine, sia sulla stessa strada, che per strade diverse.

    Intanto ti abbraccio. N.

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    1. Penso che non ci fosse da esser chiari, nel senso che ho dato voce ai miei pensieri di quella notte, li ho scritti, sentivo di doverlo fare. Non ci sono storie perfette, la nostra sicuramente non lo è. Ma ce ne sono infinite peggiori :D
      Un abbraccio.

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  5. Post doloroso e schietto. Io ci giro spesso attorno ai miei dolori, li descrivo come da lontano mentre fanno male, lascio intuire, ma è come un lenire le crepe, le debolezze. Tu descrivi con lucidità quasi feroce, quel "non penso più che invecchieremo insieme" mi ha colpito con la guardia abbassata. Ora non voglio che invecchiare assieme a Lulù. Ma troppo facile dirlo quando non ti accorgi che stai già invecchiando, che non hai saputo che direzione prendere per un tempo infinito. Difficile dirti qualcosa dopo che hai detto tutto. Forse che il sorriso si ritrova in due. Ma lo sai.
    Un abbraccio intanto.

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    1. Lui è un pezzo di me. Un braccio, una gamba, un polmone. Quella frase me la ripeto spesso ma la verità è che faccio anche difficoltà ad immaginarci vivere due vite diverse, distanti. Però è giusto ogni tanto dare voce ai pensieri, anche quelli dolorosi. E si, il sorriso si ritrova in due. Un abbraccio a te e Lulu.

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  6. I tuoi post sono sempre spade conficcate nel cuore, l’intensità, la tragicità, le metafore ardite. Non oso commentare ciò che stai vivendo, da sola e in coppia, fa male anche a solo sentirlo. Come hai descritto bene quei rami che crescono indipendenti e lontani e si sviluppano in stanze buie, a volte per morire... Crescere assieme, afflitti dalle stesse tribolazioni, eppure allontanarsi. A me è successo, tanti anni fa, sentire la vita, gli altri, portare divisione in qualcosa che altrimenti sarebbe stato puro e indissolubile. Ma dev’esserci una soluzione.

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    1. La troveremo, io credo di si.
      Grazie Filippo per le parole che hai usato, per la tua delicatezza. Sul serio grazie. Un abbraccio forte.

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  7. Ecco la malinconia qui, che accompagna la fine degli innamoramento. La vita ci sottopone alle sue prove, ad asprezza, imprevisti, accidenti.
    Demolisce le granitiche proiezioni.
    Il vostro orso, Katrina, intuisco, necessita di riposo che non arriva e di scaricarsi da relazioni con esseri umani che egli associa a fatiche e stress che vive.
    Quella mano, che nella notte vi sfiora, è il nostro modo, maschile, di dirvi "Ti voglio bene".
    Passare da innamoramento all'amoramento (il volersi bene) è impegnativo.
    Buon cammino
    UUiC

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    1. Ancora una nota, sull'ultima frase: è come nel tango, la coppia può ballare bene solo se ciascuno è in buon equilibrio da solo/a, in autonomia.
      Il tango è solo un riassunto della vita, questo vale sempre. La fatica di non appoggiarsi, sempre o spesso, porta alla grazia, al ben-vivere.
      Forza e costanza!
      UUiC

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    2. Hai detto cose molto giuste.
      Il salto da innamoramento ad amore, in realtà, noi lo abbiamo fatto eccome. Seppur giovani (lui ha 40 anni, io 38), siamo insieme da prima ancora che io ne compiessi 20. In questo lasso di tempo abbiamo costruito tanto, lui è parte di me, io sono parte di lui. Ma i problemi che si trascina dietro da un lavoro che gli usura la mente e lo atterrisce, mese dopo mese, sta schiantando non solo lui come persona ma anche noi come coppia.
      Forse era inevitabile. In ogni caso, si va avanti e si cerca di sopperire ai problemi come si può.
      Un abbraccio.

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    3. In questo caso, Katrina, si manifesta una connotazione maschile del travaglio inteso come dolore del vivere, la fatica del lavoro, che e' il corrispondente del dolore del parto, femminile.
      Potrei parlare delle morti sul lavoro, che sono in stragrande maggioranza maschili.
      E' una sorta di sacri-ficio col quale noi uomini contribuiamo alla vita, come le vostre morti per parto, una volta.
      Questo in linea generale.
      A volte, una sorta di morsa implacabile, il lavoro, che ti stringe e condiziona: non puoi farne senza, non hai tempo, forza per liberarti.
      Spero possainte trovare una condizione professionale migliore: anche solo perche' il vostro amoramento possa continuare.

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    4. Grazie per la tua analisi, le tue riflessioni. Grazie per avermi scritto queste cose, di cui certamente avevo bisogno.

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  8. profondamente colpita...di fronte a tanto dolore non riesco a dire altro.
    un abbraccio forte
    eos

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    1. A volte penso che se ritrovasse il sonno e la serenità tutto tornerebbe come prima. E' un pensiero sciocco, lo so, ma vivo con la speranza che lui possa stare meglio di come sta ora. Un abbraccio a te, grazie.

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    2. Puoi torturare delle persone privandole del sonno.
      Non è affatto un problema minore, trascurabile.
      UUiC

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    3. E' un grande problema di cui sembra non rendersi pienamente conto. Sembra averlo normalizzato, accettato, quando normale non è e non dovrebbe assolutamente vivere in questo modo.

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  9. Sono molto addolorata nel leggere queste tue righe, anche se alcune cose le avevo già carpite.
    Mi dispiace. Mi dispiace un sacco.
    Cos'altro potrei aggiungere? Spero tanto che lui trovi la sua dimensione e che capisca che la vita è troppo breve per dannarsi l'anima per il lavoro e per le mille complicazioni.
    Ciascuno di noi dovrebbe conservare almeno mezz'ora al giorno in cui riuscire a non pensare letteralmente a nulla.
    Ma è più facile a dirsi che a farsi.
    Ti abbraccio forte.

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    1. Buona parte della responsabilità di questa situazione é del fratello e temo che questo non glielo perdonerò mai.
      Grazie, ricambio l'abbraccio. A presto.

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