martedì 16 aprile 2024

Ferite

 


Tocco la pelle lesa sul gomito.
Brucia.
Ma bruciava anche prima che la toccassi.
Una porzione di pelle non c'è più, tranciata di netto.
Al suo posto c'è una grossa macchia rossa, dolorante, sanguinolenta. E accanto alla macchia c'è altra pelle scorticata, ruvida.
Sospiro.
Mi sono fatta male. Di nuovo.

Non so cosa ci sia di sbagliato in me, ma non conosco nessun adulto che si faccia male così spesso come capita a me.
Non c'è settimana, e spesso non c'è giorno, senza che accidentalmente mi sia provocata un guaio.

Solo per citare alcuni degli incidenti capitati negli ultimi mesi...
- Il dito rimasto schiacciato all'interno del portone blindato. Mi accascio a terra, il dolore è così forte che sto per svenire. Non so come riesco a venir su, a camminare fino al posto di lavoro. Resto due ore e mezza con le vertigini, la nausea, la mano che non si chiude, il sangue pesto sul retro. I giorni seguenti è un delirio.
- Urto un cassetto di plastica nel frigo. Poco dopo mi accorgo del sangue che scorre. Scioccamente non penso al disinfettante, sciacquo velocemente e via. La ferita si infetta, per giorni è così brutta che devo tenerla fuori dagli sguardi della gente. A nulla sono valse, poi, le creme cicatrizzanti. E' ancora lì, ben visibile sulla mano.
- E dunque lo sportello della cucina. Il dolore sulla palpebra fissa dell'occhio. Il bernoccolo. Le lacrime che uscivano copiose, senza che potessi controllarle. 
-  Con la solita insensata frenesia sbatto il naso sull'armadio. Boom. Il dolore penetra il cervello, mi sembra di impazzire. Il setto nasale si devia. Per mesi riesco a respirare correttamente solo da una narice e l'altra è perennemente tappata. A volte penso che lo resterà per sempre.

Mi rendo conto di vivere in questo modo.
Tra una ferita da curare e l'arrivo della successiva.

26 commenti:

  1. Mamma mia, mi fai spaventare! C’è del macabro in questi racconti. C’è una persona dolorante e sanguinante. Mi faccio un’idea della frenesia delle tue giornate... capisco quanto abbia bisogno della calma dei momenti che ti concedi al mare, del modo in cui bevi il caffè, dei fine settimana lenti...

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    1. Mi dispiace averti turbato con questo racconto, avevo un po' bisogno di sfogarmi ieri sera :)
      Grazie per aver compreso i miei stati d'animo. Un abbraccio.

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  2. Come ti capisco, succede sempre non a me ma a mia moglie, non c'è giorno che non si sia ferita o pestata in qualche modo.
    E' colpa del suo strafare, della frenesia con cui affronta la giornata dei pensieri che le frullano in mente e che la distraggono dalla realtà e da ciò che sta facendo.
    Prova ad affrontare le giornate più serenamente e con più calma riflettendo sempre su ciò che stai facendo.
    Un carissimo saluto

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    1. Hai ragione Giorgio, probabilmente tua moglie ed io abbiamo questo lato in comune. Un caro saluto anche a voi due, grazie.

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  3. Un altro direbbe sbadataggine.. non io perché riesco a tagliarmi anche col pelapatate, e sbatto dappertutto, ma nel mio caso è più l'età a rendermi un po' "rinco".. ;)

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    1. Per me è anche e soprattutto distrazione, si.
      Faccio troppe cose insieme e nel mentre magari penso ad altro. E' un cane che si morde la coda.

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  4. Hai pensieri nella testa e sei distratta.
    Capita a tutti nella vita.
    Nessuna malattia.
    Passerà.

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  5. ho appena sbattuto la testa contro il chiudi sportello della macchina di dietro che non era salito del tutto per la fretta e ban sono svenuta a terra dal forte colpo e il male: risvegliata da occhi puntati che cercavano di rialzare e la mano di una vecchietta che tamponava il sangue sul capo con il suo fazzoletto...non ho più la testa, ho troppa fretta o sono troppo stanca....ciao

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  6. C'è un messaggio bellissimo in questo scritto, nonostante le ferite:)

    Quante volte succede di farsi male o di sentire lamentare persone per quel susseguirsi di ferite, dove l'immancabile esclamazione del perché tutte a me! viene quasi istintiva.

    "Non c'è settimana, e spesso non c'è giorno, senza che accidentalmente mi sia provocata un guaio"

    La risposta è qui... perlomeno io percepisco questo.Più ci amiamo , più siamo vigili,l'equilibrio è la nostra forza,tenderlo senza estremismi in un modo o nell'altro.

    Sorrido e ringrazio:)altro che "malattia".

    L.

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    1. Se dicessi di non amarmi mentirei.
      Ho imparato ad amarmi proprio negli ultimi anni. Non che prima non mi volessi bene, ma forse non lo facevo nel modo giusto. Ora invece si.
      Tuttavia la mia distrazione è pressoché cronica ormai. Forse dovrei accettare il fatto che anch'essa fa parte di me. Un abbraccio.

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    2. Siamo anche fragili...lo dice anche Elisa nel suo bellissimo testo:)

      Un abbraccio

      L.

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    3. C'è tanto di bello anche nella fragilità.
      Buona serata, a presto.

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  7. Certo che ce la metti tutta per farti male : reali o metaforici sono effettivamente dei dolori insopportabili , quasi da masochista . Forse è semplicemente distrazione testa nelle nuvole , a inseguire un pensiero fisso .
    Stai più attenta :)
    eos

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  8. Sai che una volta ho letto che, statisticamente, succede che la percezione corporea delle donne non sia perfetta, peggiora con l'età... con la menopausa, per esempio, c'è un drastico aumento di episodi come li descrivi tu! E infatti io invecchiando sono diventata proprio maldestra... :(
    Oltre a battere negli spigoli, io più di una volta succede che mi taglio le dita (non tanto, eh, ma sono taglietti che potrei evitare con un po' di attenzione e che fanno un male... e durano tanto. Tipo una settimana con il cerotto a coprire... no comment.

    Un abbraccio a te :)
    N.

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    1. Spero di essere ancora lontana dalla menopausa :D
      Ma se quel che dici è vero, mi ammazzerò prima che accada :D già ora sono fin troppo distratta, se la cosa peggiorerà, non potrò che finire in ospedale...
      Un abbraccio.

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    2. Sì nel tuo caso la menopausa non è di sicuro imputabile... Probabilmente è stanchezza, che ti rende distratta.
      E comunque tutte le "ricette" mediche non sono neanche lontanamente certezze. Diciamo che il significato vero è "in media, succede un po' così". Per esempio dicono "il caffè fa bene" etc ma non è che se uno beve caffè è sicuro di avere dei benefici. È qualcosa che qualcuno ha osservato (e bisogna anche vedere su che campione) ma chissà quanti altri parametri potevano avere influenzato lo studio. La medicina non è davvero una scienza, è qualcosa a sé. A cui si cerca, quando si riesce, di applicare qualcosa che somiglia al metodo scientifico. Ma ripeto: non si può fare come in biologia o in fisica, per ovvie ragioni.
      Quindi tutte le cose che dicono (come quella riportata da me sopra) vanno sempre prese cum grano salis.

      Un abbraccio :)
      N.

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    3. Temo sia proprio distrazione caratteriale :D unita al fatto che vado sempre di corsa e non mi rendo conto degli spazi.
      Un abbraccio a te.

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  9. Credo sia solo stress, ma quella del dito schiacciato nel portone blindato mi ha fatto paura.

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    1. Ha fatto paura anche a me che l'ho vissuta.
      Per il gran dolore sono quasi svenuta, accasciata giù come una pera.

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  10. Ci sono periodi che capita di tutto, bisogna solo sperare che passa il prima possibile.

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  11. Accidenti...certo non è bello farsi del male da soli, ma spesso si corre e le cose da fare sono sempre tante. In molte fra un cerotto e l'altro affrontiamo le giornate e solo a sera ci accorgiamo del blu dell'ultima botta presa contro il comodino. :)

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