Da un paio di anni a questa parte esco molto poco di sera.
Rientro a casa dal lavoro dopo le 20. Sulle spalle il bagaglio di una sveglia alle 5 o alle 6. Lo sport. La casa. La famiglia. Il turno. Giornate intere nelle quali fermarmi è un lusso che non riesco o non voglio concedermi.
Fino a due anni fa uscire il sabato sera, quantomeno, era per me sacro.
Pochi amici ma buoni, una pizza, chiacchiere, risa, le luci notturne sullo sfondo di un cielo nero.
Ora...beh, ora non mi va.
Il sonno arriva come un'ondata di sollievo poco dopo la doccia.
I nervi che si distendono, che cadono inerti sul cuscino, finalmente domati.
Ma ieri sera, dopo il lungo e stancante turno del sabato, ho fatto una doccia, ho indossato il mio miglior sorriso e sono uscita. Una festa a cui avevo dovuto e voluto dire di si.
Al mattino avevo visto una mia foto del 12 luglio 2021 in cui indossavo un paio di pantaloni aderenti rossi. Un body nero lucido. Capelli sciolti lungo le spalle.
Avevo ideato un altro outfit ma mi son detta... perché no. Rifallo così, come 4 anni fa. Guarda quanto e come sei cambiata.
Non lo sono. Almeno esteriormente.
Allo specchio mi sono vista bella come quella sera là.
Fasciata dentro quegli abiti ho fatto una piroetta davanti allo specchio e mi son detta che quello che stavo guardando, senza l'abituale dispercezione corporea di cui spesso ancora soffro, mi piaceva.
Fasciata dentro quegli abiti ho fatto una piroetta davanti allo specchio e mi son detta che quello che stavo guardando, senza l'abituale dispercezione corporea di cui spesso ancora soffro, mi piaceva.
E che allora valeva la pena uscire, entrare in quel giardino, salutare la gente, ridere, guardarli mangiare.
Tra le altre cose soffro anche di una grave allergia alimentare e i padroni di casa, felici della mia presenza, hanno avuto la gentilezza di preparare anche cibi che fossero completamente privi dell'ingrediente incriminato.
Non ho dovuto sedermi. E' stato sufficiente prendere un piatto, spiluccare un po'. Confondermi tra quella gente che invece i piatti li riempiva, più e più volte, lungo tutto l'arco della serata.
Molte urla, tante risa, qualcuno che ha bevuto troppo.
La stanchezza che scendeva insieme al buio della notte, che mi cadeva addosso col suo manto di stelle insieme ai dolori mestruali, alla fatica di una lunga giornata, di una settimana intensa.
Non finiva più. Quella che era iniziata come una serata allegra diventava via via una corsa ad ostacoli. E alla fine, quando dopo mezzanotte ho voluto andar via a tutti i costi, mi è stato fatto anche pesare.
Che non mangio, che non bevo, che ho sonno.
Il bello e il brutto che si confondeva, i miei occhi che si andavano a rifugiare tra le lucine verdi di una lanterna appesa.
Mia cara Katrina, una donna bella , magra che non mangia continuamente ,che non beve che è sicura di sè (lo dici all'inizio che non eri insicura nel tuo corpo) genera ''sospetto'', cioè non si amalgama con il resto dei presenti che invece mangiano e bevono continuamente e poi considera che in 4 anni i vestiti ti vanno ancora alla perfezione . Credo che ti sei annoiata molto e in certe situazioni si tende a far sentire in colpa chi invece colpa non ha per non riconoscere la propria colpa . La lucina verde che fissavi secondo me è desiderio di libertà, di evasione ... Mi dispiace che una serata che poteva essere bella per te è stata invece faticosa e stressante , anche tutti i malesseri che hai provato (dolori mestruali, sonno ecc...) sono sintomi di noia .
RispondiEliminaLa prossima volta scegli meglio la compagnia ^-^
Baci
Eos
Ma sai, ci fosse stata almeno un po' di musica...
EliminaChe festa è senza un po' di musica da ballare?! io ballo anche in negozio oppure a casa mentre faccio le pulizie...
Ok le chiacchiere, le risa, a volte piacevoli, a volte meno...ma quanto devono durare? per me una festa infinita finisce col diventare noiosa a prescindere.
Un abbraccio.