domenica 13 luglio 2025

Sabato Sera

 


Da un paio di anni a questa parte esco molto poco di sera.
Rientro a casa dal lavoro dopo le 20. Sulle spalle il bagaglio di una sveglia alle 5 o alle 6. Lo sport. La casa. La famiglia. Il turno. Giornate intere nelle quali fermarmi è un lusso che non riesco o non voglio concedermi.
Fino a due anni fa uscire il sabato sera, quantomeno, era per me sacro.
Pochi amici ma buoni, una pizza, chiacchiere, risa, le luci notturne sullo sfondo di un cielo nero.

Ora...beh, ora non mi va.
Il sonno arriva come un'ondata di sollievo poco dopo la doccia.
I nervi che si distendono, che cadono inerti sul cuscino, finalmente domati. 

Ma ieri sera, dopo il lungo e stancante turno del sabato, ho fatto una doccia, ho indossato il mio miglior sorriso e sono uscita. Una festa a cui avevo dovuto e voluto dire di si.
Al mattino avevo visto una mia foto del 12 luglio 2021 in cui indossavo un paio di pantaloni aderenti rossi. Un body nero lucido. Capelli sciolti lungo le spalle.
Avevo ideato un altro outfit ma mi son detta... perché no. Rifallo così, come 4 anni fa. Guarda quanto e come sei cambiata.
Non lo sono. Almeno esteriormente.
Allo specchio mi sono vista bella come quella sera là. 
Fasciata dentro quegli abiti ho fatto una piroetta davanti allo specchio e mi son detta che quello che stavo guardando, senza l'abituale dispercezione corporea di cui spesso ancora soffro, mi piaceva.
E che allora valeva la pena uscire, entrare in quel giardino, salutare la gente, ridere, guardarli mangiare.

Tra le altre cose soffro anche di una grave allergia alimentare e i padroni di casa, felici della mia presenza, hanno avuto la gentilezza di preparare anche cibi che fossero completamente privi dell'ingrediente incriminato. 
Non ho dovuto sedermi. E' stato sufficiente prendere un piatto, spiluccare un po'. Confondermi tra quella gente che invece i piatti li riempiva, più e più volte, lungo tutto l'arco della serata.
Molte urla, tante risa, qualcuno che ha bevuto troppo.
La stanchezza che scendeva insieme al buio della notte, che mi cadeva addosso col suo manto di stelle insieme ai dolori mestruali, alla fatica di una lunga giornata, di una settimana intensa.
Non finiva più. Quella che era iniziata come una serata allegra diventava via via una corsa ad ostacoli. E alla fine, quando dopo mezzanotte ho voluto andar via a tutti i costi, mi è stato fatto anche pesare.
Che non mangio, che non bevo, che ho sonno.
Il bello e il brutto che si confondeva, i miei occhi che si andavano a rifugiare tra le lucine verdi di una lanterna appesa.

12 commenti:

  1. Mia cara Katrina, una donna bella , magra che non mangia continuamente ,che non beve che è sicura di sè (lo dici all'inizio che non eri insicura nel tuo corpo) genera ''sospetto'', cioè non si amalgama con il resto dei presenti che invece mangiano e bevono continuamente e poi considera che in 4 anni i vestiti ti vanno ancora alla perfezione . Credo che ti sei annoiata molto e in certe situazioni si tende a far sentire in colpa chi invece colpa non ha per non riconoscere la propria colpa . La lucina verde che fissavi secondo me è desiderio di libertà, di evasione ... Mi dispiace che una serata che poteva essere bella per te è stata invece faticosa e stressante , anche tutti i malesseri che hai provato (dolori mestruali, sonno ecc...) sono sintomi di noia .
    La prossima volta scegli meglio la compagnia ^-^
    Baci
    Eos

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    1. Ma sai, ci fosse stata almeno un po' di musica...
      Che festa è senza un po' di musica da ballare?! io ballo anche in negozio oppure a casa mentre faccio le pulizie...
      Ok le chiacchiere, le risa, a volte piacevoli, a volte meno...ma quanto devono durare? per me una festa infinita finisce col diventare noiosa a prescindere.
      Un abbraccio.

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  2. Eh, io ora se dormo meno del solito lo sento tutto... dormire è una delle cose più belle che ci possano essere, per sentirsi bene. Ti capisco, quando poi alla stanchezza si aggiungono i dolori mestruali. Ecco, sono le uniche cose che non mi mancano del "prima"...

    Nel fine settimana ho passeggiato per mia figlia per le vie del paese e abbiamo seguito una scia di musica: sabato un concerto di un gruppo non meglio precisato che si sentiva da casa mia (era al campo sportivo del paese) e a giudicare dai pezzi erano proprio bravi! Ci sarei quasi andata, a saperlo prima, con i miei figlioli... domenica (ieri sera) invece abbiamo fatto la solita passeggiata e siamo arrivati nella piazza del comune e delle scuole, dove c'era una serata di ballo (zumba, balli in linea, liscio...) per (probabilmente) gli anziani del paese... ma ci sarei andata anche io!!! Con mia figlia ci siamo fermati a guardare e abbiamo pensato "che bella musica!" e "che bravi!" Decisamente belle iniziative estive! Il paese sembra un po' più vivo...

    Quindi sì, hai ragionissima, la musica cambia tutto. La buona musica fa sognare e rende ogni momento più speciale...

    Ti abbraccio, N.

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    1. Che belle cose che state facendo insieme in questi giorni, sono molto contenta per voi :) e spero che le vostre vacanze durino ancora a lungo.
      Un abbraccione.

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  3. Nessuno dovrebbe far pesare nulla, a meno che non si vada eclatantemente contro un normale comportarsi. Andarsene da una festa ad ora tarda, mangiare ciò che si vuole, bere solo acqua, non rientra certo in stili da considerare inadeguati. La musica poi va bene, ma se non balli non devi sentirti fuori posto o viveversa. Insomma che bello quando ci si sente a proprio agio e nessuno rompe..ma è così difficile da capire? ;)

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  4. Io sarei già scappato da questa festa, se non sei a proprio agio e meglio cambiare ambiente.
    Sereno pomeriggio.

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    1. Ma in realtà stavo bene, gente simpatica, sono affezionata ai padroni di casa.
      Ma che non mi si faccia sentire in colpa se ad un certo punto decido di andare via...o se non mangio quanto e come gli altri.

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  5. Anch’io esco sempre meno, soprattutto il sabato sera. Non perché non abbia voglia di vita, ma perché la vita vera per me ha preso da tempo il volto di poche persone — pochissime — quelle che mi fanno sentire al sicuro anche nel silenzio. Gli altri, quelli che incontro a certe feste dove si ride forte e si mangia tanto, li sento lontani. E allora mi perdo, mi spengo piano. Capisco bene quella tua stanchezza che non è solo del corpo, ma di un’anima che non trova posto. Anch’io, a volte, resto fermo a fissare una luce in mezzo al chiasso. E non è tristezza, è solo il bisogno di tornare a me stesso. Di ascoltarmi, senza dovermi spiegare. Ti ho sentita tanto vicina, in quello che hai scritto. Baci...

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    1. Anche io ho compreso profondamente il tuo discorso.
      Soprattutto queste parole .. Un'amica che non trova posto.
      Ma non è tristezza, affatto, concordo anche su questo.

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  6. Una volta cercavo le occasioni di convivialità. Ora le rifuggo. Le trovo enormemente stancanti e infinite. Alla mia età gli sforzi per restare svegli fino a tardi o mangiare e bere oltre il dovuto, devono essere fortemente motivati, e non succede quasi mai. Non mi ritengo migliore di nessuno, ma da tempo preferisco la qualità che la quantità e questo mi lascia spesso solitaria. Va bene così. Un saluto

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  7. Secondo me chi ti ha fatto notare quelle cose aveva bevuto un po' troppo. Io credo comunque che i più intelligenti abbiano apprezzato la tua compagnia, anche a orario "ridotto", senza bere e mangiando meno. Ne sono sicurissimissimo.

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