Erano mesi che mio fratello non passava per casa mia.
Proprio lui a cui venir qui piaceva tanto.
Era insieme ad una ragazza che nessuno di noi ha mai conosciuto e di cui sentivamo solo la voce attraverso le decine di vocali che si scambiavano. Si sono lasciati di recente e sembra che lui ora debba riappropriarsi un po' di sé, del suo tempo, degli affetti che aveva tenuto un po' da parte.
Allora mentre lavoravo sabato pomeriggio è andato a vedere il mare. Ha respirato un po' di questa aria diversa. La salsedine, il vento, lo odio.
Poi ieri mattina tutti insieme siamo partiti e tornati dai miei.
Mia madre affaticata. Mio padre sempre un po' svanito ma allegro.
Sembrava già primavera, ieri.
Insieme abbiamo camminato a lungo in mezzo alla natura.
E' stato strano vederlo "presente". Era sul serio lì con noi ieri. Parlava, raccontava, discuteva. Non se ne stava attaccato al telefono come negli ultimi tempi.
Il cielo era un magnete per i miei occhi. Il risveglio lento ma inesorabile della natura mi teneva il cuore sereno. I boccioli rosa, i limoni maturi, i rami che iniziavano a colorarsi, l'erba che tornava più verde, l'asfalto meno umido, le margherite che ricoprivano interamente i prati.
Andandomene l'ho abbracciato forte.
Lui non parla molto, non si confida. E' una roccia ben chiusa, una parete senza porte.
Solo il mio compagno è riuscito a strappargli qualche parola su loro due.
A me ha raccontato molto altro, però. Il lavoro, i viaggi, i nuovi assistenti, gli incarichi.
Io non so come sia andata con lei, so che ieri l'ho visto molto più sereno degli ultimi mesi. E allora forse ogni tanto è meglio lasciar andare che tenersi strette situazioni che non portano nulla di buono.
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