giovedì 23 gennaio 2025

Indistruttibili

 

Un anno fa moriva mio zio.
L'ultimo ancora in vita tra i quattro con i quali sono cresciuta.
Uno ad uno son caduti tutti i pilastri e al di là di essi appariva il vuoto di un dirupo devastante. 
Furono giorni complicati, dolorosi. A cacciar lacrime dal fondo, farle rinvenire, osservarle cadere e raffreddarsi al gelo di gennaio. Congelare sugli occhi, sul volto, diventare stalattiti di ghiaccio sulla faccia. Scappai da qui, rividi casa sua, gli oggetti di mia zia, le collane che correvo ad indossare da piccola appoggiate su quel comò di marmo bianco come non ce ne sono più al giorno d'oggi.
Ora quella casa appartiene a qualcun altro, quei corridoi infiniti, quegli ampi balconi, il sole che sbatteva sulle orchidee, i tendaggi ampi, i bagnetti in fila. 
Ci sono luoghi che non esistono più se non nella nostra mente.
Luoghi che ricorderemo in eterno ma nei quali non possiamo più entrare.
E' incredibile come in un anno tutto cambi. 
Come bastino pochi giorni, in realtà.
Incredibile come quella pianta di mandarini che ne aveva sempre prodotti delle cassette intere, dopo la morte dello zio abbia smesso completamente. 
Forse in quel paese non tornerò più. Che dovrei andare a fare, del resto?
Chi devo vedere, a che serve, perché mai?
Ci sono pozzi dispersi in fondo al nostro cuore. Pozzi bui, profondissimi, dentro i quali riecheggiano voci che speriamo di non scordare mai. E facce che abbiamo fotografato troppo poco ma che ci restano stampate al di là delle retine come francobolli ben incollati. 
Crollano case che sembravano indistruttibili. Ma niente è indistruttibile in questo mondo.

4 commenti:

  1. Distruggiamo noi, se vogliamo - se riusciamo -, altrimenti il posto nel cuore è ampio e accogliente.
    "Furono" giorni complicati, ma sono passati, rimane la bellezza della memoria. Intoccabile.

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