lunedì 13 gennaio 2025

Affreschi

 


Mi piace visitare le Chiese.
Mi piace entrarvi. Annusare l'odore acre dell'incenso. Perdermi nel silenzio. Osservare la pala d'altare, i dipinti lungo le navate, le nicchie, i candelabri dorati. Leggere preghiere, osservare gli alti soffitti finemente decorati. Immaginare come l'organo possa riempire le mura.
Mi piacciono le vetrate colorate. Le panche di legno, i marmi. 
E non c'è nulla di religioso, in me, mentre faccio questo.
Ma di spirituale si, c'è molto. Che la spiritualità non dev'essere confusa con la religione, i dogmi, le regole, i precetti.
Non frequento una messa dal funerale di mio zio.
Ma di Chiese invece ne ho visitate tante.
Senza aver programmato di farlo, eppure avendolo fatto ogni qualvolta si sia presentata l'occasione.
Entro quando non c'è nessuno. A volte mi siedo e prego.
Altre cammino silenziosa, osservo la porta chiusa che conduce alla sagrestia, ho desiderio di sedermi in un confessionale. 

Mi piacciono le Chiese più raccolte, quelle che non hanno il privilegio di chiamarsi Duomo o Cattedrale o Basilica.  
Mi piacciono le grosse porte, gli affreschi che raccontano storie silenziose ma vividissime.
Soprattutto mi piace il senso di accoglienza, di raccoglimento, di riflessione. La sensazione di poter chiudere gli occhi ed avviare un dialogo con me stessa anche di pochi secondi, ma che siano intensi quei secondi, reali, privi di maschere. Una comunicazione diretta, precisa, efficace.
Lontana dai rumori, dal caos, dalle sirene delle ambulanze, dalle luci forti, dalla musica disturbante, dagli orrori del mondo, dal caldo o dal freddo che ci sono fuori.
Ci sono state Chiese che mi hanno protetta da una pioggia torrenziale.
Ed altre in cui non v'era una sola immagine, un solo decoro, un solo quadro. Spoglie e bellissime, stanze vuote dove soggiornava solo un Cristo in croce.

22 commenti:

  1. Mi sono venute in mente le infinite chiesette che su ogni isola delle Cicladi puntellano le coste e l'entroterra. Puntini bianchi dal tetto azzurro, chiuse a chiave e la chiave sempre sotto una pietra o in buco del muretto di cinta. Entri e trovi icone, candele, silenzio irreale. Un mondo a parte che ti ascolta e ti parla. Quella spiritualità che citi, palpabile. Ti accoglie senza santità, senza celebrazioni, senza sfarzo. Solo calce e quiete.
    Quando esci poi, richiudi a chiave, e ti senti di casa.

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    1. Sono luoghi che non ho visitato ma magari un giorno, chissà...

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  2. Ogni chiesa è una storia d'arte ed un inno alla fede ........il giusto modo di viverla è captarne il senso.

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    1. Penso che non esista un solo modo giusto di viverla. Ciascuno ha il suo modo e se porta rispetto per il luogo in cui entra, non può che essere giusto.

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  3. A volte in piccole chiesette si possono trovare grandi dipinti.

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  4. Io sono anni che non mi confesso, un po' per via della situazione in cui mi trovo (barriera linguistica principalmente) ma anche vicissitudini di vita che preferisco tenere per me.

    Anch'io amo visitare le chiese. C'è un senso di spiritualità che mi attrae, un silenzio, un rifugio. Anch'io preferisco i momenti in cui la chiesa è silenziosa e non ci sono molte persone.
    A volte mi fermo e resto in raccoglimento il tempo necessario, a volte solo pochi minuti, a volte un po' di più.

    Come ho raccontato nell'ultimo post, comincerò a frequentare il coro della chiesa che ho trovato di recente quassù... è una cosa che facevo da giovane, ma è tanti anni che ho smesso, spero che di non essere troppo arrugginita :)

    Hai ragione, la spiritualità non è necessariamente religiosità. Io non potrei essere altro che cattolica, ma non è che mi sento di condividere ogni cosa del cattolicesimo "standard". Diciamo che sono un po' fatta alla mia maniera e ho le mie "opinioni" a riguardo. Non so, se devo essere sincera non so dire che Dio esista veramente, che ci sia davvero una vita dopo la morte, etc etc etc, ma mi piace pensare che sia così, mi fa stare bene, così come mi fa stare bene, a volte, pregare, quando ne sento il bisogno.

    Io come sai sono stata "tra i musulmani" in Turchia. Non so, alla fine non ho mai approfondito e non ho mai davvero frequentato la moschea, ma in Turchia mi viene da dire che l'Islam è moderato e che la sensazione che avevo quando mi è capitato di essere tra turchi nelle loro feste religiose (tipo durante il ramadan, etc) era che il loro modo di vivere la religione era una domensione comunitaria che tanto mi ricordava l'essere lì per gli altri. Le poche moschee che ho visitato (tutte bellissime) mi davano un senso di "casa", di spiritualità, di pace, nonostante la "diversità" religiosa.

    Secondo me più che la religione in sè conta lo spirito e la "civiltà" del popolo che quella religione porta avanti. Ho rispetto dei miei colleghi musulmani turchi e iraniani, che erano sia scienziati che credenti. C'era rispetto tra noi e c'era la curiosità e la volontà di capire l'altro. Invece non riuscirei ad accettare l'islam rigido che relega le donne in casa e le priva della propria libertà.

    Oh, che nostalgia pensare alla Turchia ora, e al mio tempo laggiù. Sembra una vita fa. Ovviamente si va avanti ma è un pezzo di cuore che ho lasciato là... forse perché i miei figli erano piccoli e quegli anni sono stati meravigliosi, a pensare che ero con loro, nonostante amarezze causate da altri. Di quegli anni rimane in me solo un ricordo dolcissimo.

    Uh, quanto ho scritto!
    Un abbraccio a te e grazie di questo post!

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    1. Quando parli della Turchia viene nostalgia persino a me che non ci sono mai stata :) forse mi mancano i tuoi racconti di lì. I colori, le persone, la musica, le sensazioni che sapevi trasmettere nelle tue pagine di diario.

      Si, hai scritto un bel po' e a me ha fatto un gran piacere leggerti. Grazie di cuore.

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  5. toccante questo brano che spiega, senza voler spiegare, la differenza tra fede e spiritualità che per me è la capacità di condividere anche ciò che non ci appartiene, di immedesimarsi, condizionati dal luogo e dai segni sacri, nella fede altrui, sentirne l'essenza universale.
    massimolegnani

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    1. C'è una forte differenza tra fede e spiritualità. Per qualcuno questi due elementi si sovrappongono, ma di per sé possono anche essere ben distinti. Buona giornata.

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  6. Mi ritrovo tantissimo nelle tue parole, pur non essendo credente in una religione, ma sicuramente una persona spirituale, a volte le chiese mi fanno una certa impressione, come se mi diano calma e tranquillità. L'ultima volta a settembre, mi ricordo che sono stato io stesso a condurre mia madre verso una chiesa vicino ad una clinica in cui stavamo aspettando e alla fine siamo rimasti per la messa

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    1. Credo che i luoghi di culto debbano e possano essere accoglienti con tutti, a prescindere dalla religiosità.

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  7. Spiritualità, un termine che appartiene anche a me, il motivo che mi porta a raccogliermi nel silenzio quando entro in Chiesa, non durante la Messa, non in occasioni particolari o riccorenze. Non ho un posto particolare, amo le chiesette piccole che poi al loro interno nascondono i segreti più belli. Le statue con i colori più belli, i visi più semplici, umani, veri quelli che ti perdi negli occhi quando li osservi. Amo quella semplicità nei piccoli vasi di fiori, nelle candele ancora di cera. Rifletto, mi apro a una preghiera tutta mia, non chiedo nessuna cosa particolare o aiuto perchè sono consapevole che sono traguardi che dipendono solo dalla mia forza per essere affrontati e realizzati.

    Osservo come sono fatto i banchi di legno, il loro profumo di cera appena passata per lucidarli, osservo i particolari del portone di ingresso...
    Fa parte del mio mondo, dei miei ricordi perchè spesso ho visto il mio laboratorio riempirsi di banchi della chiesa opera nel mio nonno... Ogni serie erano diversa, con un particolare diverso, perchè nonno voleva in questo modo lasciare una firma sua, di chi prima li aveva disegnati e poi realizzati a mano non industriali come quelli di oggi...
    Così quando mi siedo, guardo sempre come è stato fatto e se nascosto c'è il gancio per le borse, il ripiano per i libretti ecc. Osservo la venatura del legno se sono ancora in noce oppure no, osservo i sostegni se sono in faggio...
    L 'usanza sua era realizzare i primi per quattro posti e dopo quelli più grandi... in modo istintivo osservo anche questo particolare...

    I portoni invece mi ricordano il mio papà, tempi più recenti quando allora io già lo aiutavo... Cartavetravo le travi, i pannelli... La sua ricerca minuziosa dei chiodi a vista fatti a mano dal amico fabbro, come le serrature, le chiavi, le mappe ecc... Quando con cura andavamo a prendere le misure, studiavamo le aperture, il peso che doveva avere per l'altezza che non fosse nè difficile da aprire, nè con il tempo gonfiasse e lasciavamo il gioco, quello magico tra i pannelli e i battenti, quello che a occhio nudo non si vede ma chi lo realizza sa come farlo...

    Rimangono le mie preferite le chiesette di montagna, o quelle in mezzo hai boschi, quelle delle piccole frazioni o borgate... Dove quando apri la porta lo fai con rispetto, silenzio, come se non volessi disturbare nè con il cigolio della porta, nè con il rumore dei tuoi passi.

    Spiritualità...

    Un bacio da quassù a te e un abbraccio oggi più tenero per aver evocato ricordi che qustodisco nel cuore e un pensiero di vita che mi appartiene.... Spiritualità.

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    1. Per me la spiritualità è ancora più vivida quando sono al mare o in mezzo alla natura. Lì l'avverto davvero molto profondamente, più che in qualunque chiesa.
      Ricambio il tuo abbraccio :) a presto.

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    2. Amo il mare un amico dalle mille facce, un amico senza strade e direzioni precise, mai monotono, saper accogliere la sua serenità, come cercare di nuotare quando è mosso... Il mare insegnamento di vita preziosa per ogniuno di noi

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    3. Mai monotono, concordo.
      Sono andata ieri mattina, sono andata oggi.
      Due scenari completamente opposti.

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  8. Amo stare in una chiesa , silenziosa , vuota , dove il contatto con se stessi e col divino è più diretto e assorbente . Il tuo brano mi è piaciuto molto , molto visivo ed evocativo .
    Brava !
    Baci
    eos

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  9. Riflessioni particolari di sincera emozione, proprio quelle che non cerchiamo quali mai se non grazie al destino che ci avvicina silenziosamente alla preghiera, al conforto alla riflessione.
    Ringrazio per la gradita visita Katrina sempre getilissima.
    A presto.

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  10. Anche a me accade la stessa cosa, in qualche modo quel loro silenzio mi fa ritrovare me stessa, è un po' come isolarsi dal mondo e provare un senso di pace. Buon sabato.

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    1. E a volte è proprio quello di cui si ha bisogno.
      Un abbraccio.

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