giovedì 17 ottobre 2024

Solo Un Bambino



E' un mondo difficile, dicevamo.
Un mondo in cui un ragazzino compie otto anni, si fa fare la torta di Spiderman, invita tutti i compagni di scuola e quelli del catechismo al luna park.
Ma poi si presentano solo in tre, lasciandolo da solo in compagnia di una torta di cui non sente neanche il sapore, a fare giochi che non lo divertono.

Lui che quel compleanno lo sognava già dall'estate.
Ma quando arriva il 17 ottobre?
E il 17 ottobre arriva davvero. Esce di scuola correndo, entra in casa felice come una pasqua, si prepara, vanno a ritirare la famosa torta. 
E poi...poi niente. Non viene nessuno.
Lo lasciano lì, inerme. Ad accorgersi a soli otto anni di quanto possa bruciare l'esclusione.
Di come il pregiudizio verso una famiglia complicata, diversa, possa essere radicato e profondo.

Quando la madre me lo racconta mi dice che è per colpa di quel suo piccolo ritardo che lo allontano.
Ma non è vero, non si nota neppure.
Lo allontanano perché sono tanti, troppi. E fanno cose strane.
Non sono la classica famiglia inamidata, perfettina, da televendita.
Sono chiassosi, sono brutti, sembrano una carovana di zingari.
Ma sono brave persone con una vita un po' disordinata, disallineata. 
E al giorno d'oggi se non sei figo, se non ti comporti come gli altri, se non aderisci agli schemi... il rischio è proprio quello di essere emarginati mentre gruppetti di gente tutta uguale si va a formare un poco più in là.

Non posso fare a meno di pensare a lui, a come questo compleanno lo segnerà a vita.
Alle cose che gli sta insegnando.
A non fidarsi, a non festeggiare, ad isolarsi per non essere isolato.
E tutto mi pare così ingiusto da provare una morsa al petto che mi toglie il respiro.

23 commenti:

  1. Questo post è strettamente connesso al precedente.
    Dovremmo costantemente allenarci interiormente per sentirne i benefici e star lontani da qualsiasi forma di guerra.
    Essere sensibili ed empatici con chi lo è verso di noi è molto semplice ,il difficile è fare questo slancio in cui ben ti rivedo nella parte finale. È uno slancio che vuole ascolto ,cuore soprattutto.Grazie

    L.

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    1. Il cuore mi sembra sempre più inaccessibile.
      L'empatia e la delicatezza, poi, completamente eclissati.
      E' un mondo povero ed impoverito.

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  2. Nessuno dovrebbe sentirsi escluso, soprattutto in un giorno speciale come il proprio compleanno.

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  3. Strano prché spesso proprio questi compleanni in serie, queste feste organizzate da scuola e parrocchia, servono proprio ad allineare, omologare (anche se bruttissimo questo termine), ad alleggerire le differenze, le disparità, annullare le distanze di ceto, pensiero, stile di vita. Se questo bambino rimane da solo anche nelle modalità accettate ormai da tutti come occasione di incontro e socializzazione c'è un problema più grosso a monte, provocato magari proprio da scuola, famiglie e parrocchia. I bambini sono gli ultimi a farsi condizionare dai recinti e i fossati che ergono gli adulti.
    Se ne rimangono vittime, ci sono adulti incapaci a gestire..

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    1. Il problema sono gli adulti, certamente non i bambini. A scuola giocano tutti insieme. Quando si tratta di partecipare ad un compleanno, invece, sono o genitori a decidere dove portare i figli e da chi...

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  4. Un mondo diventato cinico e con perdita di tanti valori.

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  5. E' un vero peccato che solo da grandi si capisca che 'diverso' è spesso un valore aggiunto. Che 'non omologato' è una perla di rara bellezza. Una carezza

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    1. Qui il problema a mio avviso non sono i bambini a non aver capito, ma i genitori a non voler far mischiare i propri meravigliosi pargoli con persone che evidentemente non gli piacciono.
      E non parliamo di delinquenti, farabutti, drogati eh...

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    2. Non ho detto che il problema siano i bambini. I genitori, disapprovando la diversità, creano disagi e disadattamento nei figli, forzandoli ad essere ciò che non sono. Cercando di 'omologarli' appunto. Da grandi capiranno, magari non tutti, che la diversità puo' essere una ricchezza, non un handicap.

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    3. Ok, chiedo scusa per l'errata interpretazione.
      Grazie per il chiarimento.

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  6. Questo post apre un cassettino dei ricordi di anni fa, quando la mia ragazzina faceva le medie e anche Francesco, un ragazzino del paese "speciale" e sai perchè uso questo termine. La mamma aveva organizzato il suo compleanno tanto atteso negli anni perchè per motivi di salute, Francesco non era mai riuscito a festeggiarlo. Tutta una classe nuova invitata e anche la mia ragazzina che non era in classe con lui perchè più grande di un anno, ma lo conosceva in paese e sul pulmino. A quel compleanno si presentò solo la mia ragazzina, invano Francesco aspetto gli altri ma... una mamma un po' bizzarra si precipitò a casa, tirò fuori dal suo cassetto l'abito da Gallina, usato anche per i vecchietti... e tutta una serie di cerchietti con orecchie di animaletti e tornò da Francesco... beh Francesco ebbe un compleanno che si trasformò, le sue risate io e la mia bambina ce le ricorderemo sempre! Un bacione da quassù a te

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    1. Gli hai salvato il compleanno, complimenti.
      Ma del resto, tu sei così. Altruismo sempre e comunque.
      Un abbraccio.

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    2. non è altruismo e qualcosa di spontaneo che creo sempre al ultimo... un qualcosa che mi appartiene, legato alla mia fantasia... un bacione

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  7. Mi piange davvero il cuore. Subire queste ferite da bambini o da ragazzini segna tutta una vita...Hai ragione, gli adulti spesso sono problematici con le loro etichette e i loro pregiudizi.

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  8. Mi dispiace molto per quel bambino, perché queste ferite che si subiscono da bimbi o ragazzini segnano per tutta la vita. Hai ragione tu, gli adulti sono il problema, con i loro pregiudizi, etichette e convenzioni.

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    1. Leggo solo ora, purtroppo Blogger aveva messo in spam i tuoi commenti. Mi dispiace, sono riuscita ora a recuperarli. Grazie mille per la visita, mi ha fatto un gran piacere.

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    2. Siii conosco bene il filtro di blogger. Manda in spam commenti buoni e lascia quelli degli spammer XD

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  9. Mi è capitato qualcosa del genere in milonga, domenica. Dovrei scrivere qualcosa.
    E molto doloroso.
    Eppure...
    Eppure la vita è così, sono anche le intemperie, le asprezze che ti rendono forte.
    La vita non è il Paese dei Balocchi (ora si direbbe Disneyland, ma al plasticame statunitense preferisco il nostro Collodi).

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