lunedì 23 settembre 2024

Contano Le Emozioni

 


Un viaggio che doveva durare poco più di un'ora, ieri mattina ne è durato tre. Un incidente mortale qualche ora prima. Il traffico in tilt. Una strada bloccata. Alternative lente dopo tanto, troppo tempo fermi. Mi sono resa conto, in quel momento, che ci sono persone che vivono in questo clima infernale ogni santo giorno. L'autostrada, il raccordo, i veicoli lenti e quelli veloci, i semafori, l'assenza di parcheggi, la frustrazione.
E mi son detta che son persone meno felici di me, ma forse anche dannatamente più pazienti.
Io so che non riuscirei a vivere così senza perire, senza perdermi, senza fare danni, senza sentirmi male in mezzo a quel caos. 

Pur essendone uscita da tempo, sono ancora quella ragazzina di campagna che ascolta il silenzio, che se lo va a cercare, che osserva le chiocciole ai bordi delle strade o i gabbiani in volo.
Non so immaginare un mondo in cui debba distaccarmi dalla semplicità dello star da sola. Non so immaginare un mondo nel quale il traffico cittadino sia comune denominatore delle mie giornate.

E così ieri sera, sotto un cielo tempestoso ma splendido, ho raggiunto un mare semideserto e vagamente inquieto. Poca gente, il rumore delle onde, le nuvole basse, il sole che andava via via a coprirsi definitivamente, la sabbia dura come piace a me. 
C'erano Mario e suo figlio. Li ho raggiunti. Mario era quasi commosso di vedermi. Abbiamo parlato un pò, mi guardava con occhi infatuati. La stagione balneare è finita, si occupano del ristorante adesso, ma la loro splendida spiaggia continuano a tenerla pulitissima come se dovessero ospitare i bagnanti di lì a poco. C'è una dedizione pura e semplice in quello che fanno. Una passione autentica che trapela dai loro occhi. Gli voglio bene e li conosco solo da fine giugno. Vedo che anche loro me ne vogliono e allora che importa del tempo, dei mesi. Contano i legami, contano le emozioni.

3 commenti:

  1. Il traffico è veramente qualcosa di insopportabile, poi tutti di fretta, con relativi incidenti.

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  2. Mi alzo alle 5.30 x andare al lavoro 1 ora e mezza su strada normale 50 minuti in autostrada, ma costa molto e poi la macchina si è guastata mentre facevo un sorpasso, ma è andato tutto bene e ho ringraziato il cielo, ma ora faccio la normale. Ho preso la mia decisione un anno fa, ho scelto un nuovo posto ma mantenuto il mio lavoro. Sacrifici tanti ma sono felice e quando rientro ho voglia di arrivare presto a casa. Ora sento mia questa casa e questa terra. Oggi posso dire di essere felice, innamorata e maturata un sacco dalle esperienze improvvise che ho affrontato. Tutti mi dicono che sono forte e felice, anche se i sacrifici sono tanti...ma prima o poi scriverò...c'è l'ho fatta..un bacione

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