C'è un tramonto delicato questa sera. Di colori tenui, appena accennati.
Un cielo fioco che si dipinge appena, forse timido, forse svogliato.
Sono tornata a casa mia, ho degli appuntamenti da onorare domani.
Mia madre non voleva che me ne andassi, papà era un po' assente ma si è lamentato blandamente anche lui.
Qui in casa ho fatto quello che c'era da fare, ho trascorso due ore da sola ad ascoltare il silenzio, in uno stato d'animo strano che non so definire.
Sto onorando il riposo prima che la tregua finisca.
E guardo tutto senza guardare niente, così come adesso scrivo senza realmente dir qualcosa.
In questo son diventata maestra ormai. Quante parole vuote, quanti giri in tondo senza raggiungere alcuna meta.
Mi sento triste questa sera e non so perché.
Mi sento vuota come se avessi scavato le mie interiora, come se le avessi messe su un vassoio e fossi rimasta solo involucro. Ed ora son qui che le osservo, vedo pezzi di intestino che avvolgono il fegato e il sangue cader giù dal tavolo e formare una pozza rossa sul pavimento di cotto.
C'è anche il cuore lì in mezzo ma non lo scorgo.
Questa visione truculenta mi repelle ma non riesco a distogliere gli occhi. Eppure dev'esser da qualche parte, sento che non è rimasto qua dentro.
Dev'esser lì insieme ai polmoni e la milza, ma per quanto guardi, non riesco a trovarlo.
Allora con le mani rimetto tutta quella roba lì dove l'avevo tolta, ma senza alcuna cura.
Le mani diventano presto così sanguinarie che sembra io abbia ucciso qualcuno. E invece è tutto mio questo sangue, miei questi pezzi di carne che sto ricollocando dentro il corpo senza occuparmi di ridar loro un giusto posizionamento. E allora magari il fegato è finito appena sotto lo sterno. E l'intestino ora si aggroviglia al di sotto della gola. Ma il cuore no, non c'è davvero. E' sparito, scomparso, mi ha lasciata qui con i miei organi ricomposti alla rinfusa e queste mani rosso sangue che non so più dove pulire.
Un cuore che non c'è,sparito,scomparso o magari cerca solo la tua giusta sintonizzazione...
RispondiEliminaPerché poi proprio il cuore e non il fegato ,la milza o un pezzetto di intestino?
Oh scusami non dovrei fare domande ,cercare risposte... forse posso lasciarti solo una poesia, chissà che non riesca a calamitare il cuore smarrito.
***Poteva accadere.
Doveva accadere.
È accaduto prima. Dopo.
Più vicino. Più lontano.
E’accaduto non a te.
Ti sei salvato perché eri il primo.
Ti sei salvato perché eri l’ultimo.
Perché da solo. Perché la gente.
Perché a sinistra. Perché a destra.
Perché la pioggia. Perché un’ombra.
Perché splendeva il sole.
Per fortuna là c’era un bosco.
Per fortuna non c’erano alberi.
Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave, un freno,
un telaio, una curva, un millimetro, un secondo.
Per fortuna sull’acqua galleggiava un rasoio.
In seguito a, poiché, eppure, malgrado.
Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba,
a un passo, a un pelo
da una coincidenza.
Dunque ci sei? Dritto dall’animo ancora socchiuso?
La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì? Non c’è fine al mio stupore, al mio tacerlo.
Ascolta
come mi batte forte il tuo cuore.(Wislawa Szymborska)
Che meraviglia di poesia.
EliminaTi ringrazio molto per averla lasciata qui, a me 🌹
Che bello leggere un post e pensare..."ma parla di me?" Così lontane ma, così vicine nei pensieri...un enorme bacio da quassù a te e il 🌊 che mi manca molto
RispondiEliminaCiao Valeria, sempre bello trovare qui un tuo saluto :) Grazie. Un abbraccio.
EliminaVisto che una poesia c'è già, e il tuo scritto mi ha tremendamente riportato a miei lontanissimi versi.. eccoli qua:
RispondiElimina"Sradicati il cuore dal petto
stasera.
E posalo accanto al cellulare,
sul comodino.
Imposta la sveglia poi,
con metodica noncuranza.
Indossa un pigiamino
a cullarti sangue assopito.
Posa un'occhiata a quel muscolo floscio
appena deposto.
Osserva quali rivoli
di liquami organici
vanno imbrattando il pavimento.
Ascolta ultime rare eco
di aritmico battito cardiaco
aggrapparsi disperatamente
ai tuoi apparati auricolari.
Spegni la luce ora.
Goditi quel vuoto spazioso
tra le tue costole
che ammutolito
goccia ansia tremante
ed accorgiti,
finalmente,
di quale inferno
può essere tempestata
la notte."
Scorgo molta sintonia nelle tue righe, attimi di smarrimento che possono diventare voragini. Il cuore rimane sempre comunque, scomparso o strappato, gli destiniamo sempre scritti e pensieri, e lui ripaga alla lunga..
In questo spazio le poesie sono e saranno sempre ben accette. Sai quanto io ami la poesia quindi grazie davvero. Anche io trovo una qualche attinenza con la mia pagina di diario.
EliminaUn abbraccio.
Parole molto profonde.
RispondiEliminaGrazie :)
EliminaStraordinario contrasto tra il contenuto truculento, forte, "rosso sangue" delle tue parole, ed il ritmo, la cadenza quasi immobili, scandite da un metronomo lento e costante, un ritmo che non toglie intensità alle tue parole ma anzi ne fa un'eco potentissimo a cui nessuno può non dare ascolto.
RispondiEliminaBentornato Daniele e grazie per queste tue parole :)
EliminaForse il cuore è nascosto nel silenzio conscio di non poter prendere parte alla conversazione ma comunque dolorante per le ferite dell’esclusione per autodifesa che non gli ha impedito di sanguinare . La mimetizzazione non sempre riesce .
RispondiEliminaBaci
eos
Chissà, magari è davvero così :)
EliminaUn abbraccio, grazie per la visita.
Questa mattina alle sei ero uscita di casa. prima tappa in ospedale per lasciare M. in diali oggi sono cinque ore, io poi proseguo per il lavoro... ma le ore sono mutate e il paesaggio pure e così dopo il buio è uscita l'alba con un sole che mi sembrava grande, rosso e bellissimo, guidavo e me la gustavo appieno, bella, splendida un dono della natura con colori speciali... un risveglio che senti entrare nel cuore, che ti trasmette pace... e ti fa sorridere... sognare che oggi con un risveglio così sarà un giorno bellissimo... La realtà sai che non è così ma, perchè non vederla così... e allora sono felice, anche se aspetto il medico chirurgo che mi telefoni perchè l'amputazione di M. è di nuovo prevista, urgente, un altro pezzo di piede, un altra battaglia ma se io sono felice nessuno accanto a me si deprime, anzi combatte... e allora la felicità nasce dai colori della natura, che bello questo dono che ci viene dato e che felicità trasmette... beh!! vorrei che quest'alba che mi ha reso felice arrivasse anche a te, che so l'apprezzi come me e la vivi con la mia emozione... la tua alba sul mare, la mia sulle montagne ma i colori sono gli stessi, l'amozione pure e il sole splende da me come da te, sempre uno solo è il sole ovunque sorge... Un bacione grande di chi vorrebbe averti accanto perchè sarebbe bellissimo!
RispondiEliminaChe belle parole che hai scritto Valeria, grazie di cuore.
EliminaE si, l'alba per me è rigenerazione, purezza, silenzio, meraviglia. Anche stamattina era un incanto. Un abbraccio e un grande in bocca al lupo per M.
Osservarsi, anche nel vagolare vuoto dei propri stati d'animo, coi loro bizze ed arzigogoli, è un bene in sé.
RispondiEliminaAnche meglio dargli forma con la scrittura.
A volte cerco di dargli ordine proprio con la scrittura.
EliminaE come dici tu: non è un male, anzi.