lunedì 29 luglio 2024

Istanti



La giornata volgeva al termine.
Calda, umida, appiccicosa. Un tormento.
Anche la notte si preannunciava dolorosa ed asfissiante.
Però dopo esser tornata a casa, aver fatto una doccia fresca, lasciato che i riccioli ricadessero leggeri sulle spalle nude, improvvisamente un po' d'aria ha investito il terrazzo.
E allora mi sono seduta lì, ho visto il sole scendere veloce, andare a nascondersi rossastro dietro i palazzi. Ed il cielo era ancora azzurro e rosa, velato di scie arancioni che lo rendevano magico. Qualche aereo sporadico e lontano, i gabbiani che volavano bassi.
Quel momento semplice, durato appena dieci minuti, mi è sembrato di una bellezza incredibile.
Ho scattato tre fotografie. Simili, diverse. Volevo fissare quell'attimo, lasciarmelo in tasca per un po', aspettare di poterlo riassaporare più tardi.

E' stata una buona domenica, nonostante i quaranta gradi.
Un po' più leggera del solito, meno impegnativa, meno stressante.
Una domenica in cui sebbene la notte fosse trascorsa in modo indegno, mi sono alzata serena, quando volevo e non quando dovevo, ho preparato una colazione frugale consumata in silenzio, ho assaporato la vista di una via deserta e tranquilla.
Non i soliti schiamazzi, i bambini urlanti, i cani arrabbiati.
Sentivo di esserci solo io e quella solitudine mi era cara e preziosa.

Forse davvero chi sta così bene in compagnia di sé stesso può star bene con gli altri solo nel caso di incontri perfetti, di anime affini, di una canzone di cui entrambi conoscano le parole.
Qualcuno che parli la tua lingua, che ti comprenda e che anche tu sappia comprendere.
E chissà se mi sono mai davvero sforzata di capirli, gli altri, o mi sono sempre limitata ad alzare le spalle quando erano loro a non capire me. 

14 commenti:

  1. Oltre tutte le riflessioni e interrogativi che comunque comunicano impagabile pacatezza, mi ha colpito quel "quando volevo e non quando dovevo": il senso della libertà verificata nel medesimo istante nel quale prende vita, corpo, consistenza..e rilascia quello splendido assaporare pace, rilassatezza. Momenti brevissimi che riescono a rapirci in maniera completa e indelebile. Finché godremo di queste capacità, basterà un minimo sforzo per comprendere anche gli altri.

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    1. Eh si caro Franco, perché di solito mi devo alzare presto anche la domenica, sebbene sia il mio unico giorno libero. E a volte ho davvero bisogno di un giorno in cui poter fare anche un po' come mi pare. Dovrebbe esser previsto dalla legge 😜

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  2. Ricordo sempre quando abitavo in Sicilia, prima di emigrare sulle coste americane. D'estate affittavamo una casa al mare, per cercare di sfuggire alla calura dell'asfalto delle città senza verde siciliane. Il pomeriggio, dopo il pisolino, facevo spesso una passeggiata sul lungomare, a guardare la vita che si esprimeva in mille modi diversi sulle spiagge, nel passeggio, nella gente che chiacchierava al bar. Mi sentivo come se fossi trasparente, come se fossi un ectoplasma che gli altri non potessero vedere, tutti assorti nel vivere quel momento giocando a pallavolo sulla sabbia o assaggiando un gelato. Ricordo ancora quei momenti come fossero ieri, quella pace e quell'assenza di tribolazioni di un pomeriggio d'estate dove tutti i problemi sembrano così lontani, almeno per qualche ora.

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    1. Quello che tu hai saputo descrivere così bene, tanto da farmelo "vedere" semplicemente leggendoti, é ciò che vivo ogni mattina in cui riesco a scappare sulla mia spiaggia, estate o inverno che sia. Divento un pezzo di quel mare, mi ci immergo per intero e in quei momenti per me non esiste altro che quella splendida comunione.

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  3. I piccoli momenti di gioia, sono sempre i più intensi.

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  4. Niente quanto il mare con il suo flusso e riflusso delle onde avvicina alla vita dello spirito e all’origine di noi . E’ un momento di grande intensità che descrivi :un senso di completa comunione con te stessa ,un ritrovarsi oltre il frastuono del mondo . Momenti che si imprimono dentro come tatuaggi e che ritroverai sempre , attimi che si è felici di condividere con chi “parla il nostro stesso linguagamo . Personalmente amo il mare d’inverno quando le onde si infrangono sugli scogli in mille bollicine frizzanti .
    Brava
    Un bacio
    eos

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    1. Ciao. Scrivo spesso del mare ma non abito a ridosso delle onde, ho guardato il tramonto da casa mia, non ero lì. Ma hai ragione, niente come il mare avvicina all'origine di noi stessi. Un abbraccio.

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  5. Concordo molto quando dici "Forse davvero chi sta così bene in compagnia di sé stesso può star bene con gli altri solo nel caso di incontri perfetti, di anime affini, di una canzone di cui entrambi conoscano le parole." ci penso spesso anche io, ma come dici tu a volte mi chiedo anche se magari non pretenda troppo o non mi sforzi io abbastanza a capire gli altri. Sono pensieri ciclici, c'è poco da fare.
    Un abbraccio

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    1. È giusto interrogarsi in tal senso, ci aiuta anche a correggere il tiro, eventualmente.
      Un abbraccio a te.

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  6. Ho dovuto per forza abbandonare le mura dove vivevo, ho dovuto ricominciare da capo, devo fare molti sacrifici, il primo è la parola... ma pulisco e dò piano piano il bianco, sistemo quadri con foto, ho appeso in bacheca ogni mio ricordo da carte di carammella a bigliettini, conservo ogni libro regalatomi, ogni piccolo dono, ogni foto inviatami da migliaia di persone che così mi hanno salutata invadendo il telefono di foto e messaggi bellissimi, ricordi di quello che ho lasciato a ogniuno di loro.. L'hanno fatto così con video, canzoni, fotografie rispettando fino alla fine i miei problemi di voce e evitandomi telefonate o abbracci solo rimandati a quando starò di nuovo bene. Una cosa bellissima e rispettosa... Altri il rispetto non sanno dov'è anzi così sono per colpa di chi mi ha illusa per 28 anni.... ricomincio, non mollo di lavorare nel mio negozio, di parlare con difficoltà con clienti, rappresentanti , è umiliante quando non capiscono, ma ho la forza che mi appartiene pure per concludere i contratti...
    Ho un angelo speciale sempre accanto porta la data di oggi 3.8.... L'ho pregata tanto e la sento vicina e ho forza... Ogni giorno ho una batosta, mio figlio in ospedale, mio padre non sta bene, il resto lo nascondo in me.. ma a ogni cosa negativa arriva sempre un regalo bello, una notizia, una visita inaspettata alla sera e così io mi sento protetta... Da Lei... Non mollo ricomincio, è bello anche ricominciare... Vorrei farlo con serenità ma ora non è ancora possibile ma, poi so che prima o poi arriverà...Non conosco nulla qui, ne il dialetto diverso dal mio, ne vicini, ma saluto tutti con il sorriso o alzando la mano, la cosa bella che sono cambiate le montagne, i boschi, il clima, i campi, ma non il sole o la luna... Non dormo orma da mesi faccio il continuato :) ma non sono stanca e parto per lavorare alle cinque... .
    Ciao, un abbraccio grande da quassù (più a nord di prima, a te e il tuo mare!)

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    1. Valeria, non so dove ti sia trasferita ma spero che questo nuovo luogo dia un colpo di spugna a qualche brutto ricordo e alle vicissitudini che stia attraversando. Spero che ti porti bene, insomma, perché a volte cambiare aria è proprio quello di cui abbiamo bisogno.
      Un grande in bocca al lupo per tuo figlio e tuo papà, ma soprattutto per te. Un abbraccione.

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  7. Una delle buone se non ottime cose (pare brutto usare questo aggettivo in ciò che fu tragedia in molte famiglie) del periodo della pandemia di virus corona, fu l'assenza di traffico (anche aereo) e la conseguente assenza di inquinamento acustico, chimico (e pure ottico, le scie).
    Silenzio e cieli puliti.
    Mai prima e mai dopo.

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    1. Erano tempi particolari, si.
      Non li rimpiango in nulla, neanche in quel silenzio.

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