Il forte vento spalanca porte e finestre.
Dovrei alzarmi a chiudere qualcosa, quantomeno ad accostare le imposte. E invece per una volta me ne resto ferma qui, in questo minuscolo lembo di mondo che mi fa da cuscino.
Lo sento fischiare, quasi gemere.
Il vento, non il cuscino.
Ed è come una voce, qualcuno che gridi la sua disperazione. Forse è Catherine, forse è Heathcliff.
Ed io son qui che penso a tutte le volte in cui mi sarebbe piaciuto urlare e non ho avuto lo stesso temperamento ardito del vento. Ho scelto il silenzio, le parole che marcivano dentro, s'imputridivano, restavano lì a fermentare come un pasto indigesto.
Tuttavia, lo farei ancora. Perché non c'è nulla che mi disturbi più del rumore, delle urla sguaiate, delle scenate ineleganti che deformano il viso, gli occhi, forse persino i capelli.
Eppure a volte ho gridato.
Ho sputato fuori quello che sentivo, quello che mi faceva stare male, ciò che andava tirato fuori. Mi sono sentita meglio, in quelle occasioni? Mai, neanche una volta. Le ricordo quasi con sdegno, con risentimento verso me stessa per aver permesso a qualcuno di vedermi così appassionatamente addolorata, sconfitta, con la voce isterica, deformata dalla rabbia o dal dolore. Così ferita intimamente da non tornare più quella di sempre, come quando spacchi un vetro in così tanti pezzi da doverlo poi cambiare del tutto.
Forse un vetro, se non mi alzo a chiudere le finestre, lo spaccherà anche questo vento qui.
E allora resterò lì ferma a guardare.
Un po' dispiaciuta. Un po' sollevata che sia andata proprio così.
Niente si può rompere più di una volta.
Spesso anche il silenzio, può essere una risposta.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Il silenzio è la risposta più potente, temo.
EliminaSaluti, a presto :)
Scrivi come un vento impetuoso
RispondiEliminaÈ di quel che sono fatta, probabilmente.
EliminaBellissimo sfogo con tutte le emozioni inerenti
RispondiEliminaScritto veramente bene
Un caro saluto
Ti ringrazio molto 😊
EliminaHai capito esattamente cosa volessi dire ☺️☺️
RispondiEliminaKatrina Uragano: un nome una garanzia, mi verrebbe da dire. :)
RispondiEliminaIo pure non amo le sceneggiate, non eccedo mai in dimostrazioni palesi di quel che mi disturba o consuma dentro. A volte è capitato. Diversamente da te, devo dire che un pochino meglio mi ci sono sentito. Ma forse dipende dal fatto che spesso non dico quel che penso per evitare i conflitti. Su questo cerco di lavorarci da un po'.
Io dico ciò che penso agli altri, il più delle volte, magari evitando inutili e dannose sceneggiate.
EliminaSono i conflitti con me stessa quelli silenziosi, quelli da non dirsi neanche una parola ad alta voce, ma troppe troppe interiormente.
Fa male anche a me le poche volte che mi sono fatto trascinare dalla rabbia, non mi ci riconosco, mi sento altro da me, solitamente cauto, riflessivo, tendente al tacito accoglimento di rabbie altrui, come fossi superiore pur non essendolo. Ma reagire no, mi fa sentire debole, estraneo, altro. Qualsiasi sfogo feroce. Con me stesso no però, siamo in pace da tempo, ci gestiamo alla meraviglia, ci vogliamo troppo bene, Franco e io.
RispondiEliminaReagire per me è necessario, per carità.
EliminaMa c'è modo e modo di farlo.
Mi sono resa conto nel tempo che urlare sguaiatamente non è il mio e detesto quando devo subire qualcuno che invece lo sceglie come suo metodo di sfogo.
io non ho saputo urlare in questi ultimi 16 anni e non sono due sono 16, l'ho pagati tutti sulla mia pelle, ma la prova più dura nel Bunker 40 gg...forse avevano ragione loro alla fine, forse oltre che imbottirmi di nuovi farmaci io sono scesa dal letto e ho chiuso la finestra. Forse non lo so neanche io, ho tutto da ricominciare, e una donna se la deve cavare come dopo un lutto. Si sarei scesa il vetro rotto poi "costava" ripararlo... un bacio dal nord al sud oggi un po' più grande
RispondiEliminaMi dispiace immensamente quello che ti è accaduto e che ti sta ancora succedendo. Sai come la penso, non te meriti neanche un po'. Sono prove dure quelle che stai affrontando ma io spero tanto che dopo tanta pioggia per te arrivi un sole splendido.
EliminaUn grande abbraccio.
lunedì papà è arrivato il sabato, hanno ricoverato d'urgenza la mia e dico mia amata suocera perchè i rapport tra di noi sono sempre rimasti forti e uguali, hanno asportato il seno, si sono accorti di qualcosa anche nella parte sx devono operare di nuovo il prima possibile ma il problema è che stavolta è attaccato al osso, non dico cosa vuol dire lo capirai da sola....ho pianto moltissimo oltre nonna splendida x i miei figli mi ha amato senza domande ance dopo il divorzio....e io ho sempre ricambiato, Dimmi tu io cosa devo fare, ogni settimana un colpo si affligge come scaglie dritte sulla testa così profonde che non riesco ad estrarle e se ne tolgo una ne arriva un altra che piove dal cielo , ma quale cielo, non lo so più manco io
EliminaQuanto dolore... Mi dispiace tanto 😞😞😞
EliminaLo so che un abbraccio è totalmente inutile, peraltro solo virtuale. Però è la sola cosa che posso offrirti.
In bocca al lupo per questa signora nonostante la difficile situazione.
Capita di ferirsi e di ferire e credo che chi più chi meno nessuno rimane indenne e quel "vetri infranti " è una metafora che ci sta tutta ,come a descrivere la nostra fragilità interiore.
RispondiEliminaCapita che si alzino i toni e che ci si snaturi per questioni in cui non ci riconosciamo,sentendoci estranei a quella reazione che non è nostra ,ma viene fuori come unica arma pari per silenziare l'urlo.Ma chi ha un animo pacato e silenzioso riconosce perfettamente la forzatura e sta male doppio perché non è nella sua natura e chissà che non sia servito a far meditare chi ha infranto.Vuoi mettere la quiete e la calma che donano i silenzi,con l'ira del vento?:)Ciao...
L.
È così, infatti.
EliminaCerte grida isteriche non mi appartengano e quando vengono fuori mi fanno stare male anziché liberarmi.
A presto 💋
Vero niente può essere rotto più di una volta ma se è grande ed importante può essere rotto in più volte ed ogni volta è uno strazio nuovo, ulteriore e sempre più doloroso, è uno squarcio che si allarga sempre più nella carne, è uno squarcio che lacera le pareti del cuore. Perchè non tutto è vento e non tutto è vetro, a volte si tratta di lava e di sentimenti impressi nel nostro cuore.
RispondiEliminaMi hanno molto colpito le tue metafore.
EliminaE ahimè é davvero come dici. Non è tutto vento e non è tutto vetro...
Sempre fissare le imposte per evitare che caschino, divelteda una raffica, su crapa, collo, spalle dei passanti!
RispondiEliminaVero, niente si può rompere più di una volta.
RispondiEliminaChe in un certo senso,
(mi è partito il commento:)
EliminaDicevo: che in un certo senso è un sollievo.
Un abbraccio, N.
@Uomo qui il vento sa essere terribile. Le imposte le fisso sempre ma ti assicuro che a volte non basta e sono costretta proprio chiuderle. Comunque non ho passanti sotto, fortunatamente.
Elimina@N hai individuato il senso di sollievo che volevo sottolineare 😉. A presto.
Anche a me capita di urlare. Quando succede è inevitabile ma chi ne resta più ferita sono io. E quei pezzi di vetro poi li raccolgo per buttarli via ma restano parte di me... come sempre sai essere coinvolgente. Un abbraccio
RispondiEliminaHai ragione, a volte le nostre grida feriscono in primis noi stesse. Il più delle volte preferisco evitare. Un abbraccio a te.
EliminaA me capita spesso, purtroppo, di urlare.
RispondiEliminaPerché a volte mi sembra di diventare invisibile e non trovo altro modo per dimostrare a chi mi circonda che ci sono.
Quanto è triste. 😔
Se chi ti è accanto non ti vede se non quando urli... Beh si, effettivamente è triste.
EliminaEd è proprio per questo che ho imparato ad urlare in silenzio.
RispondiEliminaTi urli dentro?
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