Il tuo è un cuore vivo, mi dico.
Se non lo fosse, non lo sentiresti pompare il sangue così intensamente.
Non lo sentiresti sanguinare. Provare dolore. Sentirsi infelice e poi di nuovo allegro e poi ancora questa tristezza che non vuoi.
Forse la vita è un saliscendi, forse è fatta davvero di altalene che si innalzano e poi ricadono pesantemente a terra e poi eccole di nuovo librarsi in aria. Mi do la spinta con le gambe, poi freno, poi di nuovo una spinta e poi chissà che succederebbe se lasciassi la presa, se smettessi di reggere queste catene con le dita, se la piantassi di voler restare con il sedere sul sedile.
Ci vuole coraggio per fare questo.
Ci vuole coraggio e forse anche un po' di avventatezza.
Di non saper che pesci prendere, di attimi incerti in cui guardi a destra e a sinistra o è forse avanti che devi procedere?
Qual è la via migliore, quella che ti preserverà?
Forse non c'è una via che ti possa davvero tenere al sicuro. Forse nulla è mai destinato a rimanere com'è.
E tutto in fondo è già cambiato, io stessa non sono che un'evoluzione del canovaccio che ero un tempo.
Una sceneggiatura che prende forma giorno per giorno, che a tratti non capisco, che in certi momenti mi lascia senza fiato.
E ora è uno di quelli.
Apnea, smarrimento, tachicardia. E questo cuore che balla, salta, si prende gioco di me.
Ma tutto sommato resta vivo e mi insegna che certe paure non uccidono, però vanno affrontate.
Tesoro mio bello tu hai scritto un post che mi rappresenta appieno dalla fine dello scorso anno a oggi. Ma io ho ala spezzata e non non sono caduta d'altalene (anche se è un immagine bellissima) l'ala fa molto male da chi l'ha spezzata ma ho della polverina su quel ala e continuo a volare, spesso mi fermo su un fiore colorato per riprendermi ma poi riparto verso altre esplorazioni, quelle che fanno battere un cuore e sono tanti i miei fiorellini perchè ora mi rimangono dolo loro nel tempo libero che sia una domenica o un semplice lunedì pomeriggio giorno di chiusura.... mi rimangono due mie creature ormai farfalle grandi che hanno capito e sanno, e hanno visto, ascoltato e sono li sempre un messaggio mattino uno sera entrambi finiscono con un cuore...Senza quelle due farfalline sarei già giacente a terra calpestata involontariamente da un passante e nessuno se ne accorgerebbe.
RispondiEliminaQuesto post però è bellissimo regala sempre un tocco magico che ti entra nella testa e ti fa immaginare la situazione e molto le tue emozioni. Non posso che darti un abbraccio e un bacio dal nord fino al sud Grazie
Grazie Farfalla, io ricambio il tuo abbraccio e ti ringrazio per quello che hai scritto. A presto.
EliminaQualche interrogativo mi ricorda il mio post, e anche la tua riposta da me "si fanno errori, qualcosa si impara, qualcosa no", si resta in bilico sull'inerzia di un'altalena che comunque si muove per imput precisi, impennando e ritornando e in fondo accettiamo il tourbillon, il brivido da rollecoaster, ma l'aria che sferza in faccia ci tiene vivi, protagonisti, come farfalla qui sopra.. ;)
RispondiEliminaVivi sempre, altrimenti che veniamo al mondo a fare?
EliminaSi dice infatti che tutto quello che non ci uccide ci fortifica
RispondiEliminaChe lo si voglia o no, è così.
EliminaMolto interessante il tuo sfogo
RispondiEliminaUn caro saluto
Grazie, un saluto anche a te.
EliminaE' bello scoprire, però, che il nostro cuore è ancora palpitante; questo stupido cuore, questo ostinato cuore, questo fragile cuore che ti porti addosso è fragile fino al punto da farti venire i brividi per l'emozione.
RispondiEliminaE palpita; palpita ancora dopo tutte le battaglie che ha sostenuto; dopo tutte le gioie, tutti i dolori, tutte le vittorie e tutte le sconfitte che ha dovuto patire; palpita ancora, nonostante tutto.
Ed è bello scoprire che la morte, quando verrà, presto o tardi che sia ha poca importanza, è bello scoprire che quando la morte verrà ci coglierà vivi e palpitanti.
E' uno stupido cuore.
EliminaMa è un gran bel cuore.
E io di questo vado assolutamente fiera.
So che è così anche per te. Grazie Luigi.
Ho da tempo fatta mia una frase: vivere, mai sopravvivere. Ritengo sia fondamentale; si soffre, si combatte ma si vive. Sempre. Un abbraccio grandissimo, questo tuo post è vivido come una fotografia. Come una delle tue bellissime, fotografie.
RispondiEliminaGrazie Mariella. Mi sento onorata di queste tue belle parole. Grazie davvero. Un grande abbraccio.
Elimina❤️
EliminaNon è facilissimo restare fermi nel panta rei. E poi è vero che nemmeno morire è facilissimo. Lasciati andare che il tuo cuore conosce la strada... a grandi linee, magari, ma la conosce.
RispondiEliminaConosce la strada, si. Ma ha l'incertezza addosso di chi vuol sentirsi al riparo e non ci riesce mai.
EliminaSe ci penso, è bellissimo andare in altalena. Una delle cose più gradevoli al mondo. A volte sogno che sono su un'altalena luuuuunga, luuunga, e dondolo nel sogno con un periodo proporzionalmente lungo (sono scienziata anche nel sonno :) e questa sensazione mi fa sentire come quasi di volare.
RispondiElimina(Off-topic: a Budapest sull'isola margherita c'è un parco con altalene molto lunghe! Però c'era sempre la fila, ci sarò andata solamente una volta...)
Stavo pensando a un sacco di cose questi giorni, in cui ho vissuto una vita "al limite" (organizzavo una sorta di mini-conferenza, tre giorni di alzarsi alle 6 e andare a letto oltre le 23 e non fare altro, con un sacco di richieste solite legate al lavoro...
Certo, ci sono situazioni ancora più pesanti (pensiamo a chi lavora nei campi o in miniera...) e pericolose e/o stressanti (pensiamo ale zone di guerra, per esempio). Quindi non mi voglio lamentare, ma sono contenta sia finita.
Al momento, sono contenta di aver passato anche questa. Forse le difficoltà fisiche sono più affrontabili di quelle "dell'animo", non so. Certo, se sono questo tipo di difficoltà.
Siamo esseri forti, nonostante tutto.
Ti abbraccio, N.
Hai vissuto dei giorni molto stancanti e tu sei una roccia, sai di avere la mia stima per la tua tempra.
EliminaLa mia al momento è un'altalena emotiva, si, e non mi sta piacendo esserci salita. Ti abbraccio.
Sì, posso capire. L' altalena fisica è una cosa, quella emotiva un' altra, e io mi sentirei in modo simile a te...
EliminaIo invece spero che adesso riposerai un po'. O quantomeno che tu sia tornata a ritmi più umani.
Elimina"Mi do la spinta con le gambe, poi freno, poi di nuovo una spinta "
RispondiEliminaCaratterizzazione frequente nella danza contemporanea.
Penso anche della società, con pulsioni forti e opposte.
Non si può reggere tutto ciò a lungo, troppo logorante.
Tutto quello che stressa non si può reggere troppo a lungo. Anche questo, indubbiamente.
EliminaStaremo a vedere.
Sono contenta che la stesura delle mie emozioni coinvolga anche te e ti faccia riflettere su te stesso 😊😊
RispondiEliminaLa vita è un’altalena. Dondoliamo tra alti e bassi, trasportati da un oceano in continuo mutamento. E tutto questo scuote anche la nostra anima. Ma bisogna pur guardare avanti, perché quando siamo sull’ altalena ci capita di vedere i paesaggi più belli. Se stiamo fermi la bellezza non riusciamo a vederla! Un abbraccio grande ❤️❤️
RispondiEliminaMi piace questa tua visione delle cose.
EliminaGrazie Caterina, un abbraccio forte a te.
Ciao.
RispondiElimina...ancora tu!
Elimina...ma non dovevamo vederci piu?
Gus ,anche io metto il segui sai,pur non avendo blog.
Rispetterò la volontà dell'autrice del blog in merito a questa inaspettata visita,spero lo faccia anche tu.Buonanotte.