lunedì 16 ottobre 2023

Sotto Le Scarpette Rosse

 

Erano mesi che non vedevo la pioggia.
Dopo tanta calura era diventata solo un lontano ricordo, di quelli che non ti toccano più, ai quali ripensi ogni tanto, distrattamente, ma che non ti fanno più né bene né male.
Allora quando il cielo si è oscurato e ne ho sentito distintamente il rumore, sono uscita fuori ad osservarla cadere. Volevo capire se ne provassi ancora avversione, o se nel tempo c'avessi fatto pace.

Però siamo rimaste le stesse, la pioggia ed io.
Lei che cade copiosa impiastrando di nero le strade. Io che arriccio il naso, ne inalo il piacevole aroma, ma poi torno a sognare il sole che è indissolubile parte di me.

E' stato un week end... colorato.
Di una focaccia troppo buona e bella da mangiare.
Di zucche da diciotto chili.
Di foglie secche scrocchiolanti sotto le mie scarpette rosse.
Di un cielo incredibile che al tramonto m'ha fatto vibrare come la corda di un violino.
Di sentimenti potenti che m'hanno squarciato il petto, che prima me l'hanno aperto in due, poi me l'hanno ricucito un po'. E adesso vado di Connettivina perché son piena di cicatrici e forse non ne posso più.

24 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. L'autunno ha una forza evocativa mica da ridere.
    Proprio qualche giorno fa, in uno dei vari blog che leggo, ho beccato una poesia di un autore che non conoscevo. Te la riporto perché, oltre a essere bellissima, penso parli di un sentire molto comune che abbiamo verso la vita e l'autunno.

    “Sera d’Autunno”, di Fedor Tjutcev

    Nella chiarezza v’è delle autunnali
    sere un tenero, misterioso incanto:
    lo splendore degli alberi sinistro,
    il languido frusciare delle foglie
    porporine, il velato e calmo cielo
    sopra la terra triste e desolata,
    e, annunzio delle prossime bufere,
    un brusco, freddo vento qualche volta,
    un mancare e sfinirsi – e quel sorriso
    mite di sfioritura, su ogni cosa,
    che in essere senziente noi chiamiamo
    sacro pudore della sofferenza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Amo molto la poesia, forse l'unico tipo di letteratura che ancora mi cattura. Quindi grazie per questo regalo 🍁💕.

      Elimina
  3. Mi piace questo rapporto conflittuale con la pioggia che non ti ha impedito di uscire per confrontarti con le gocce. “però siamo rimaste le stesse, la pioggia ed io”
    Così dovrebbero essere anche i rapporti umani, un confronto senza pregiudizi, per poi magari mantenere la propria opinione.
    massimolegnani
    (orearovescio.eppure)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È un rapporto conflittuale, dici bene, ma in fondo anche pacifico per fortuna.

      Elimina
  4. Eh, la bellezza delle giornate di sole è incomparabile ! Anche se la pioggia è necessaria... Ma non riesco a pensare di vivere in un posto dove piove sempre (anche se vivo in Svezia...)

    Un abbraccio, N.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione, in un luogo dove piove sempre morirei. O quantomeno morirebbe la mia vitalità. Oggi comunque è stata breve, più del previsto. Baci.

      Elimina
  5. sai che qui ieri nevischiava, freddissimo, il giorno prima sole caldissimo.
    Come sempre con le tue parole arrivi al cuore e al immaginazione mia...
    Oggi mi sento di dirti un abbraccio dolce ragazzina , dal nord al sud

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caspita, il nevischio dopo una giornata di sole caldo.
      Che strano questo autunno, non è vero?
      Ricambio l'abbraccio. A presto.

      Elimina
  6. Quanto sono belle le emozioni che ci fanno vibrare come corde di violino. Così comprendiamo quanto siamo vivi e quanta voglia abbiamo di continuare a lottare. Per godere di tramonti, di luce, di sole e di pioggia. Un bacio.

    RispondiElimina
  7. Sempre emozioni profonde quelle che susciti con le tue parole. L'immagine con le scarpe rosse sul momento mi aveva fatto pesare ad una altro tipo di post poi un attimo dopo ho capito

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Allora son contenta che non ti sia fermato al titolo 😊😊

      Elimina
  8. Qui la pioggia è arrivata oggi e, a tuo contrario, io la adoro. Non troppa, però, perché poi stanca.
    Domani tornerà il sole, e ti penserò.
    Un abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Qui nel pomeriggio è piovuto proprio tanto, a secchi. Mi sono anche inzuppata un bel po' per uscire dal lavoro. Comunque si, domani torna il sole :)
      Un abbraccio.

      Elimina
  9. Dai 26 ai 28 anni non lavoravo, vivevo alle spalle di mia madre e per nascondermi non stavo in casa, ma passavo le giornate camminando per Milano e visitando biblioteche rionali, ogni giorno una diversa, sempre in movimento per essere imprevedibile e inafferrabile, leggevo sui bus... la pioggia era un elemento amico, perché l’ombrello mi nascondeva un po’, la gente più agitata aveva meno energie per notare me...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nascondersi tra la folla. Esempio davvero calzante.
      Grazie per avermi raccontato questo pezzo della tua vita.

      Elimina
  10. Bisogna saper andare avanti comunque. Ti ringrazio dell visita gentile come sempre.
    Maurizio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi piace il tuo blog, lo sai. Soprattutto quando scrivi poesie. Buona serata.

      Elimina
  11. Scarpe rosse, sono allegoria, segno di potenza erotica che chiede di essere espressa, soddisfazione.

    Siamo due poli opposti, adoro la pioggia, detesto visceralmente i periodi aridi, la siccità.
    Uno dei due è felice, l'altro no.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non sapevo che le scarpe rosse avessero questo significato simbolico :) e pensare che ne ho almeno 3 paia...
      Ma devo dire che il colore rosso è parte di me sempre.

      Elimina