martedì 30 dicembre 2025

Gabbie

 

Un paio di sere fa, dopo una mini vacanza di tre giorni, me ne sono venuta in campagna dai miei.
E qui la situazione è tutt'altro che riposante.
Le condizioni mentali e fisiche di mio padre sono sempre più complicate.
Mia madre è sfibrata.
Mio fratello stressato fin dentro il midollo.
E riconosco di essere l'unica, in mezzo a questo caos di grida, risentimenti e difficoltà, a potersene andare.
Conto i giorni come un carcerato che possa tornare in libertà e rivedere la luce.
E mentre lo scrivo sento tutto il peso di queste brutali parole.
Provavo ansia a star con loro quando erano tutti ancora in salute. Adesso l'ansia è diventata bisogno di fuga, necessità di separarci di nuovo. 

La sensazione di acqua alla gola si scontra con la bellezza naturale di questi luoghi.
Che sono un tripudio di colori vividi, intensi, meravigliosi.
E allora appena posso, meteo permettendo, me ne scappo per qualche ora, dispiaciuta che il mio compagno debba condividere silenziosamente tutto questo, fingendo che sia normale. 

Mancano due giorni alla fine di questo anno che è stato rivelazione, momenti intensissimi, dolori incredibili. Un insieme di emozioni che si sono addensate mese dopo mese e che non so dove mi porteranno da gennaio in poi.
Non lo so, sul serio.
Guardo i piedi avanzare un passo alla volta. 
Non ho ben chiaro il tragitto completo. 
Solo i miei arti che non smettono di andare avanti.

3 commenti:

  1. Ricordo le beate chiacchiere telefoniche in riva al mare, con la tua mamma.. immagino sia complicato ricrearlo quel clima, senza distanza ad ammortizzare.. la famiglia non dovrebbe mai propagare sensazioni controverse.. ti auguro un anno di serenità, a volte davvero tanta roba..

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  2. Bisogna sempre trovare la forza interiore di andare avanti, anche se tutto intono ci crolla addosso. Ti auguro un sereno anno nuovo.

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  3. non sai quanto ti capisco!!! Un abbraccione e buon anno!!!

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