E' stata una domenica di colori intensi, di belle emozioni.
Ma di tempi stretti, strettissimi.
Solo tre ore insieme a loro. Dopo tre settimane.
Solo tre ore.
A volte ti chiedi come poter addensare in così poco tempo tutto l'amore che vorresti dargli, le parole che vorresti dirgli, gli abbracci che non puoi mai dargli.
Ma non fai niente. O fai poco. Perché il tempo ti scivola tra le dita senza che tu riesca a percepirlo a fondo. E allora te ne vai, torni a casa tua. Le tue mura, i tuoi oggetti, il tuo cuscino, le tue sicurezze.
Il mare, un cielo che sembra dipinto, la sabbia più scura, poca gente intorno, voci lontanissime oltre il frastuono della musica che ti appoggi alle orecchie.
Ti senti disorientata dalle cose da fare, quelle da pensare, le scelte che dovresti fare, il tempo che scorre e che a volte ti sembra di sprecare.
Anche se lo riempi tutto, se lo impregni di cose come una spugna colma d'acqua.
C'era qualcosa di malinconico in quel cielo di sfumature meravigliose.
Un giorno che andava via, che andava a finire nel passato solo pochi secondi dopo averlo vissuto.
Ti sembrava di doverlo inghiottire in fretta, senza percepirne il sapore, solo per non vederlo scappare via e lasciarti così sola e inerme, di nuovo.
Se ci pensi, sono proprio i tempi strettissimi a rendere più intensi gli istanti, quella struggente sproporzione tra quanto vorresti dire, fare, offrire e il poco che realizzi fa di ogni briciola raccolta o data un pasto intero da ricordare.
RispondiEliminamassimolegnani
E' sicuramente così.
EliminaA volte vorrei si potesse dilatare un po', però.