Soffro di tachicardia in questo periodo ma continuo a bere i miei due caffè al giorno, per cui, come al solito, chi è causa del suo mal pianga sé stesso.
Non che sia colpa del caffè, ma è indubbio che limitarlo ancora mi sarebbe d'aiuto.
E se il caffè non fosse diventato il mio attimo di rifugio e di quiete riuscirei a rinunciarvi, ma poiché associo a quei due minuti un inestimabile piacere, dubito che ne vorrò mai fare a meno.
Sono stati giorni durissimi, un intero mese intriso di difficoltà lavorative che mi hanno instillato stress direttamente in vena. Goccia dopo goccia, come un veleno.
Le cose pian piano si stanno risolvendo, potremmo dire che ne siamo venuti a capo, in qualche modo.
Ma quello stress è ancora lì, fatica a defluire, lo assorbo male come un'anestesia.
Sto trascorrendo molto tempo da sola, il silenzio mi logora meno della compagnia altrui.
Questo clima che si avvia verso l'autunno, questi cieli di nuvole basse, questi uccelli che si muovono in centinaia, questa brezza leggera... tutto mi fa propendere ad una ricerca di fuga che fa parte dell'anima mia quanto la fotografia, il mare, la voglia ed il bisogno di stare da sola.
Esaurisco buona parte della mia socialità a lavoro, parlando con tante persone al giorno, prestando loro sorrisi, attenzione, partecipazione.
E anche tante parole inutili di cui farei a meno. Parole pronunciate, parole ascoltate.
Quando torno a casa resetto tutto, provo a portarmi fuori di lì.
Mi sento librare come una bolla di sapone: leggera, bellissima, distante. E sempre pronta a scoppiare.

Purtroppo lo stress, spesso è compagno di vita. Io personalmente, cerco di vere quegli attimi di felicità.
RispondiEliminaFai benissimo.
EliminaLa fragilità è caratteristica di ognuno di noi, ci convivi con tenacia e grazia, altri se la tengono per loro, e la covano silenziosi, come spesso anche io.
RispondiEliminaCi rende umani.
EliminaChi la nega, di fatto è contento di disumanizzarsi.
Mi piace attingere alle tue immagini e farle mie. Vanti un po' di diritti d'autore, se potrò, un giorno, ti ripagherò :-)
RispondiEliminaLa bolla di sapone leggera e distante la voglio mentalmente replicare pari pari quando me ne torno a casa. Per le parole inutili, riferendomi in particolare a quelle ascoltate, io talvolta immagino di essere circondata da un filo invisibile e luminoso che mi mette al riparo da quel frastuono. Non è sempre facile o applicabile ma in certi casi ci provo. Spero che questo tuo periodo difficile vada dipanandosi e che allenti lo stress. Dani
Sai Dani, hai descritto una sensazione che avverto anche io. Nello stesso identico modo. Para para.
EliminaGrazie per il tuo commento che è sempre di una sensibilità unica che mi fa bene. Un abbraccio.
Ti auguro sia solo un periodo passeggero. Ci sta che a volte il lavoro sia stressante, ma se è la routine ed è il luogo in sé ad essere tossico, via a gambe levate. Con tutte le ore che ci passiamo, non ne vale proprio la pena.
RispondiEliminaComunque starsene soli, se ci si sa stare, è rigenerante. Io personalmente lo apprezzo. Casa, cinema, sport... mi piace la compagnia ma so state bene anche per conto mio.
No, non è un ambiente tossico.
EliminaA me il mio lavoro piace molto ma è stato un periodo difficile per altri aspetti, che pian piano si stanno risolvendo.
Un abbraccio.
Le cose pian piano si stanno risolvendo [...] Bene! :)
RispondiEliminaSono contenta per voi :) Spero si risolvano del tutto :)
Io sono in un periodo di superlavoro (ma per ora sono positiva, l'estate mi ha dato carica) e quindi passo rarissimamente... ne approfitto per lasciarti un abbraccio! N.
Ti lascio un abbraccio anche io, felice di saperti positiva anche se sempre impegnata :)
EliminaI problemi temprano, è sono i misuratori dei tuoi limiti ........... stai vivendo.
RispondiEliminaQuesto sicuramente :)
Eliminase l'aritmia diventa insopportabile ti consiglio Almarytm, una compressa al giorno: la devo prendere anch'io!!!
RispondiEliminaNo no, niente farmaci per il momento. Comunque grazie :)
EliminaIl lavoro è "travaglio". Ciascun lavoro ha parti interessanti, gradevoli o altre scoperte.ode, dure, stressanti.
RispondiEliminaIl caffè (quasi una sostanza proibita per me visti gli effetti) una piccola gratificazione, compensazione.
C'è uno di quei giochini di pop-psicologia che associa caffè ed eros.
EliminaAh si? lo cercherò. Mi interessa ;) grazie.
EliminaSpero che ora vada un po' meglio! Non vorrei fare il medico da due soldi, ma penso proprio sia una forma di tachicardia legata allo stress. Mi piace soffermarmi su questo tuo pensiero:
RispondiEliminaQuando torno a casa resetto tutto, provo a portarmi fuori di lì.
Mi sento librare come una bolla di sapone: leggera, bellissima, distante.
Anche io adoro quella sensazione, quella leggerezza da relax conclusa la giornata lavorativa (o la giornata di studio, ai tempi dell'università). Sono quelle piccole cose impagabili della vita quotidiana che fanno stare bene :)