A volte la vita va un po' presa come viene.
Senza pensarci troppo.
Senza analizzare, scavare, cercare di capire, parlare, chiarire.
Con leggerezza.
Certe cose non possono essere comprese subito, a volte bisogna lasciarle decantare.
E intanto preoccuparsi di tutto il resto, fornire ad altro la propria attenzione.
Ho tagliato un po' i riccioli la scorsa settimana. Niente di esagerato, la solita scalatura.
Mi guardo allo specchio e sembro una ragazzina spettinata. Come sempre, insomma.
Che l'ultima volta in cui mi sono vista con i capelli ordinati facevo la prima Comunione e avevo voluto farmi passare la piastra.
Adesso non lo farei mai. Mi sembrerebbe d'ingabbiare la mia personalità.
Che invece è fatta di onde, di volute, di chiaroscuri.
Non si può imbrigliare, tener ferma, etichettare, rattrappire, piegare.
Ha una vita propria, sulla quale io stessa raramente ho davvero il controllo.
Mi lascio fluire.
Si vive ogni giorno, nessuno conosce il futuro, quindi bisogna vivere gli attimi.
RispondiEliminaConcordo.
EliminaLasciarsi fluire buona filosofia, giusto un occhio alle correnti .. ;)
RispondiEliminaOra come ora, anche con la stanchezza di un intero anno lavorativo sulle spalle, non me la sento di fare di meglio :D neanche ne ho voglia, a dire il vero.
Eliminami piace come tu finga di parlare di acconciature ma in realtà parli del tuo carattere e anche della vita in generale. e condivido il concetto che le "onde" non vadano appianate.
RispondiEliminamassimolegnani
Non so se si tratti di finzione, quanto più di cose che si intersecano facilmente in altre, perché entrambe fanno parte di me.
EliminaC’è chi stira i capelli e chi stira la coscienza. Tu, almeno, hai scelto di spettinarti per davvero. Non serve capire sempre tutto: alcune verità si sciolgono solo stando zitte. Anche le onde, se le fermi, si spezzano. Ci hanno insegnato a “darci un contegno”, a domare i ricci della mente, a piastrare le emozioni. Ma la verità è che siamo tutti mare in disordine. Qualcuno finge di essere liscio. Qualcun altro si lascia portare. Tu dici di non avere il controllo. Forse è proprio lì che inizia la libertà. Nel non sapere esattamente dove finisci tu e dove comincia il movimento. E se un giorno sentirai il bisogno di spiegarti, resisti. Che certe identità, a forza di chiarirle, si scoloriscono.
RispondiEliminaHai scritto un pensiero così ricco di contenuto che l'ho voluto leggere due volte. Sono d'accordo con te, moltissimo, fin dentro le vertebre sento di non potermi allisciare, né ora né mai. Spiegare, tantomeno.
EliminaVivo in tumulto, sono io stessa tumulto, e mi piace così.