Uno di quei giorni in cui me ne starei in silenzio da qualche parte, coperta da un mantello invisibile che mi nasconda alla vista della gente.
Quieta, almeno all'apparenza, distante e sottile come la foglia aguzza di un albero alto.
All alone with myself.
E invece devo stare tra la gente, sorridere, parlare, chiedere, rispondere.
Non c'è scampo per il mio bisogno di fuga, devo essere presente.
Non ci si può sottrarre. Non si può semplicemente andare via.
Si avvicina la Pasqua.
Si avvicina anche l'operazione di mia madre in una città troppo lontana da poter raggiungere con i miei orari, con la mia vita.
Si avvicinano inesorabili e più si avvicinano, più vorrei scappare.
Non voglio tavole imbandite, persone, chiacchiere, cibo. Non voglio festeggiare feste che non sento mie, che non m'appartengono. La solita rappresentanza vuota che nulla ha a che fare con me.
Non voglio neppure immaginarmi a lavoro mentre mia madre è su un letto operatorio e poi in una stanza che non è la sua, in mezzo a gente che non conosce, che non la possono assistere come farei io.
Stamattina piangeva al telefono, piena d'ansia, ripensamenti, sensazioni dolorose che l'attraversavano.
Un po' ho cercato di consolarla, un po' sapevo che qualcuno avrebbe dovuto consolare anche me.
E papà così svanito.
Sospiro.
Il caffè è amaro come sempre.
Chiudo gli occhi e mi lascio avvolgere da questo breve attimo di piacere.
La stanza è vuota, ospita me sola.
Dura solo un istante questa piccola gioia che profuma di chicchi tostati e che un po' m'accarezza un cuore pieno di buchi che non so riempire.
Leggerti mi ha riportato ad un analogia avvertita anni indietro nel tempo,quando da bambina ero affascinata dal volo delle farfalle colorate e del loro posarsi sui fiori ,lasciandosi prendere le ali tra le mani così facilmente, fin quando non compresi che la polverina depositata sulle mie dita era una componente vitale per la libertà delle stesse farfalle.
RispondiEliminaUn abbraccio grande a te e a tua madre
Grazie davvero.
EliminaUn forte abbraccio te e alla tua mamma.
RispondiEliminaGrazie di cuore.
EliminaQuesto post trasmette la tua sofferenze e me ne dispiace. Soprattutto che tu non possa prenderti due giorni di permesso per raggiungere tua mamma. Un abbraccio
RispondiEliminaLa mia tipologia di attività non lo consente. Grazie per la tua vicinanza. Un abbraccio.
EliminaAuguri alla mamma ovviamente, spero che almeno il tuo papà possa assisterla da vicino, e che si tratti di qualcosa di ordinario, presto dimenticato.. un abbraccio forte..
RispondiEliminaIl mio papà la sta aiutando molto adesso che è ancora a casa, così premuroso non lo è stato mai.
EliminaDurante il ricovero e la degenza, che sarà lunga, purtroppo no.
Non poter essere dove si vorrebbe e’ una frustrazione che solo un caffè amaro può…addolcire.
RispondiEliminamassimolegnani
E meno male un buon caffè, due volte al giorno.
EliminaMi dispiace molto per tua madre, operarsi in un periodo festivo e lontano dai suoi cari è molto doloroso, lo sarebbe in qualunque periodo dell’anno ; e mi dispiace per te, per l’impossibilità di starle accanto ma vedrai tutto bene , solo abbi pazienza .
RispondiEliminaUn bacio, anche a tua madre
Eos
Non si opera a Pasqua, no, forse dal testo sembra questo. Avverrà poco dopo, i primi di maggio.
EliminaPazienza dovremo averne tutti, non c'è altra soluzione.
Un abbraccio e grazie.
Un abbraccio da quassù fino a te in questi giorni ancora più grande e affettuoso
RispondiEliminaGrazie davvero. Spero che tu stia bene. Un abbraccio.
EliminaSpero che l'operazione vada bene e che potrete presto lasciarvi tutto alle spalle.
RispondiEliminaAnche la Pasqua che, pure per me, è solo un'inutile formalità.
Ti abbraccio.
Grazie mille per il pensiero.
EliminaUn abbraccio anche a te.
Un caro abbraccio a te e tua madre. Spero vada tutto come sperato. N.
RispondiEliminaGrazie, ricambio il tuo abbraccio.
EliminaMi hai fatto rivivere un deja vu di molti fa, quando anch'io ero in ansia per mia madre, ricoverata in una stanza di un ospedale lontano ed io non potevo esserle vicina se non quando era tardi ormai. Fatti forza, per te e per lei. Un abbraccio
RispondiEliminaGrazie mille, anche per avermi raccontato il tuo ricordo.
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