Sorseggio il mio caffè in piedi, in terrazzo, camminando lentamente lungo tutto il suo perimetro.
Osservo la vita nelle case, gli uccelli che si librano in volo, la quantità di verde presente in questa piccola via sempre piuttosto silenziosa, se non fosse per l'abbondanza di cani e il pianto ricorrente dei bambini.
E' amaro questo caffè. Lo è sempre. Non ho mai assaggiato un caffè contenente zucchero o dolcificante.
Mi piace questo suo fondo intenso, che mi lascia dimenticare per qualche istante qualunque cosa mi voglia attraversare la mente.
Ho poca voglia di parlare, di interagire con le persone.
Ma tra poco sarò a lavoro, indosserò il mio miglior sorriso e dedicherò un po' di tempo a chiunque mi sarà di fronte, con la stessa voglia di sempre, anche se al momento sembra non esserci.
Credo che professionalità voglia dire anche questo: saper fare quello che si è chiamati a fare anche quando si vorrebbe essere da un'altra parte.
E dove vorrei essere, io?
Dove?
Forse semplicemente altrove.
Concedermi una giornata lontana, irreperibile, senza dover rendere conto dell'orario, del luogo, di quando e se tornerò. Poter passeggiare in montagna o stare ai piedi di un ruscello o comprare cose stupide o sedermi in una caffetteria con un libro in mano o mangiare un dolce in una via affollata o andare a nascondermi in una zona priva di umanità.
Semplicemente essere via.
E poi tornare dopo la decompressione senza doverlo obbligatoriamente raccontare a qualcuno.
Ultimamente capita anche a me.
RispondiEliminaE allora mi puoi capire :)
Eliminal'altrove è il luogo mitico oltre il confine degli obblighi e della morale dove tutto è possibile, almeno nella mente.
RispondiEliminahai scritto un pezzo bellissimo, preciso nella forma che dai all'altrove, struggente nel contenuto dolcemente disperato.
grazie.
massimolegnani
Grazie a te per le tue parole.
EliminaGentilissimo.
Buona serata.
Le tue parole trasmettono con intensità quel desiderio di staccare, di ritrovare un momento tutto per sé. Capita a molti di sentire il bisogno di un altrove, un luogo dove rigenerarsi e riordinare i pensieri. La professionalità, come dici tu, sta anche nel saper gestire queste sensazioni e andare avanti, ma è importante ascoltarsi e concedersi, ogni tanto, quelle fughe che ci rimettono in contatto con noi stessi.
RispondiEliminaHo il mare, in alcune mattine.
EliminaEvidentemente un'ora non mi basta. Vorrei giornate intere senza nessuno.
Anch'io vorrei essere, spesso, altrove.
RispondiEliminaMa sono sempre qua.
Ti abbraccio.
Non si sfugge.
EliminaUn abbraccio a te, grazie.
Ma che bella la decompressione anche solo col caffè amaro in terrazza, o fotografando cabine, nubi sfrangiate e cavalli in corsa a frantumare la risacca.. piccole parentesi di "decompressione" che ridonano vitalità.. come anche scrivere sul blog, dove fai rifiatare anche un sacco di altre anime compresse.. e ce lo raccontiamo noi poi, quel sollievo creativo..
RispondiEliminaGrazie davvero Franco di apprezzare :) te ne sono grata.
EliminaIo in realtà con la mente sono spesso altrove e la mia professionalità ne risente. Domani vado a decomprimermi per un paio di giorni davanti a un mare solitario e pochissimo frequentato. È essenziale per non soccombere..
RispondiEliminaEcco, bravo. Questa è una buona notizia e ne sono felice per te. Buona decompressione.
Eliminacerti luoghi devono rimanere irraggiungibili per continuare ad essere pensati, sognati, immaginati.
RispondiEliminaSi può però portare l'altrove con sé, luogo interno, stato d'animo, come un vento che di colpo trascina lontano, e allora lo si scopre tra le strade della propria città, in un paesaggio noto che all'improvviso si accende per una voce, un odore, una luce. Un abbraccio
Spesso lo faccio, altre volte non riesco. Avrei bisogno di allontanarmi sul serio, fisicamente. Un abbraccio.
EliminaSola, lontano da tutti e tutto. E' anche uno dei miei desideri. Quello di perdermi, senza nome, senza volto. Scomparire per un po' per ritrovarmi. Perché è davvero complicato dover apparire sempre, essere presente sempre. Appoggiare la fronte ad un albero, sedermi su un costone roccioso a fissare l'orizzonte che ci abbraccia e sostiene. Rinascere.
RispondiEliminaHai descritto molto bene quello che intendevo, ma che poi credo essere un desiderio di molti.
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