lunedì 28 aprile 2025

E Sono Mille Papaveri Rossi

 

Quando mi chiedono a che fiore assomiglio, sul serio io non ho dubbi.
Senza tentennare rispondo: un papavero.
Una macchia rossa sull'asfalto, a ridosso delle strade, in mezzo all'erba alta. 
O su quei prati vastissimi, dove l'orizzonte sembra non arrivare mai.
Una macchia rossa che non si nasconde ma si distingue, incurante di quanto delicati siano i suoi petali sottili.
Esposta al vento, alle intemperie, uno stelo filiforme che oscilla sotto una fulgida capigliatura.
Ce ne sono di fiori più belli, altroché.
Ci sono le rose, regine di ogni giardino che si rispetti.
Ci sono le ortensie: opulenti, formose, elegantissime.
Le dalie. 
I tulipani.
I garofani.
Le calle.
I gigli.
Le peonie.
A ben pensarci, ciascuno di questi fiori è più amato di un papavero.
Ma al papavero non importa.
Il papavero cresce senza chiedere permesso, si ostina tra le fessure, si circonda solo di altri come lui. 
Non ha bisogno di essere coltivato, si coltiva da sé. 
E vien su già coloratissimo, un turbine di sensazioni violente che durano appena una manciata di settimane. E poi muore, sembra estinguersi, semplicemente finisce.

20 commenti:

  1. Questo autoritratto in rosso (papavero) è splendido.
    Come il fiore di riferimento, ha umiltà e fulgore, grazia e tenacia, indipendenza e bellezza.
    E poi quella frase, il papavero cresce senza chiedere permesso, ha l’intensità del vero e del bello.
    massimolegnani

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  2. Mi piacciono tanto i papaveri rossi, mi danno un senso di libertà.

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  3. Fiore ribelle di grande effetto, cantato da De Andrè, simbolo di rivoluzioni, dipinto magnificamente da Monet.. ma noi ne avvertiamo la semplicità scorgendolo a bordo muro, ribelle nel grano ad annunciare estate impaziente.. e ti ci vedo affine, senza bisogno di permessi o ipocrisie, mentre respiri ad occhi chiusi..

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    1. Grazie Franco, hai colto il senso del post e ne hai fatto meraviglie.

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  4. Il papavero, con la sua fragilità e la sua forza, diventa il simbolo di chi vive senza sottomettersi alle aspettative degli altri, senza chiedere nulla se non di esistere. In un mondo che spesso ci chiede di conformarci, la sua solitaria bellezza ci ricorda l'importanza di restare fedeli a se stessi, di essere quella macchia rossa che resiste al tempo e alle difficoltà. Un fiore che parla di libertà e di audacia, eppure così pieno di grazia. Ho sempre vissuto circondato da papaveri, da adolescente e ora che vivo in campagna. Ogni anno, quando li vedo sbocciare, mi ricordo di quanto sia prezioso saper fiorire, proprio come loro, senza paura e senza chiedere permesso. Grazie per questa riflessione che tocca l'anima.
    G

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    1. Grazie a te per aver fatto altrettanto.
      La tua è una riflessione poetica.

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  5. Non dubitavo che tra i tanti fiori amavi il papavero ,fiore semplice che si fa notare per il colore brillante, simbolo della libertà , resistente e non bisognoso di cure , quindi autonomo , indifferente all’appariscenza e alla ‘’preziosità’’; tutte qualità che, per il poco che ti conosco, ritrovo in te.
    Baci
    Eos

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    1. Non si può dubitare, la grafica stessa di questo blog è tutta un fiorire di papaveri. Un bacio.

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  6. Tra le altre cose, le foglie della pianta sono ottime "strascicate".
    In questo caso opterei per papaveri di campi, non su terrapieni autostradali, su marciapiedi urbani, etc. .

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    1. Saltate in padella, con un pizzico di peperoncino, olio EVO, aglio, un'alice, eventualmente, per chi ama quel sapore.

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    2. Credimi, non lo sapevo.
      Grazie davvero per la spiegazione.

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  7. E che belli i papaveri: svettano anarchici nei biondi campi di grano o nei verdi prati, veramente. Sono uno spettacolo: anche io li ho sempre amati, perché segnavano un bellissimo periodo del mio anno, ossia il ritorno a vivere la campagna.

    Moz-

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    1. Che bel ricordo che hai condiviso.
      E che meraviglia quei prati di campagna.
      Un abbraccione.

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    2. Sì, duplici perché diversi di colore, ma per me altrettanto importanti. E col rosso dei papaveri (che nel tempo abbiamo visto associato, culturalmente, a varie cose) sempre a svettare. Non mi sorprende quindi che tu abbia scelto questo fiore come totem.

      Moz-

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    3. Come sai ho abitato in campagna per i miei primi 28 anni, resta un posto assolutamente speciale per me.
      Le questioni politiche e culturali invece le lascio da parte, per me i papaveri sono semplicemente fiori, privi di sovrastrutture. Bellezze della natura.

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  8. Adoro vedere le macchie rosse dei papaveri, ammiro quei petali fini che sembrano fragili eppure per nascere in una fessura hannomesso tutta la loro forza . La loro fioritura è breve rispetto alla fatica di regalare la loro vita a chi li guarda con occhi meravigliati...poi arriva il vento e li spoglia di tale bellezza. Nascosto nella vita di un papavero c'è un po di ognuno di noi. Un bacio

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    1. Siamo tutti fragilissimi, in fondo. Eppure che forza tiriamo fuori in certi momenti! Ce l'abbiamo, non la dobbiamo dimenticare e non ne dobbiamo dubitare. Un abbraccio.

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