Il vecchio pescatore era lungo la riva con la sua canna, come sempre.
Ci siamo salutati. Gli ho chiesto se avesse già preso qualcosa.
"Ma no. Io non ho mai preso niente".
"Niente?"
"Niente. Mai. Magari gli altri qualche pescetto lo prendono ma io proprio no."
Sorrideva, sembrava sereno.
"E allora perché vieni qui ogni giorno, porti tutta l'attrezzatura, ti fermi per ore..."
"Perché il mare mi chiama. E io, semplicemente, arrivo."
Quella frase, in fondo, avrei potuto pronunciarla io.
Il mare mi chiama ed io, semplicemente, arrivo.
Una connessione silenziosa, che nessun altro sente se non noi povere anime che dal mare siamo attratti, inesorabilmente, giorno dopo giorno. E che di questa distesa azzurra, oggi piatta come in piena estate, a volte burrascosa come ogni notte di marzo, non possiamo fare a meno.
Siamo fatti di mare persino dentro, tra le costole, in fondo al sangue, giù per i polmoni.
Brandelli di sale e di sabbia.
Ed io che son nata in collina, lontanissima dal mare, dovevo venir qui a sentirmi finalmente me stessa.
Ci si ricongiunge sempre a ciò che ci appartiene.
Bellissimo il tuo mare e bello il tuo pescatore.
RispondiEliminaIl tuo mare è il mio altopiano, qualcosa di imprescindibile con cui fondersi
massimolegnani
Mi piacciono questi incontri che lasciano qualcosa di bello nell'anima! 😍
RispondiElimina... Mi manca il mare, tantissimo! 💔